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  • Un rigore inesistente salva Sensi, ma l'Italia merita: ora Mancini vede gli Europei

    Un rigore inesistente salva Sensi, ma l'Italia merita: ora Mancini vede gli Europei

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Manca poco, pochissimo. Forse solo un’altra vittoria – e sarebbe la settima consecutiva – contro la Grecia. Poi la partecipazione all’Europeo 2020 sarà anche aritmetica. L’Italia non delude. Gioca meglio che in Armenia, domina a tratti, spreca e rischia di lasciare due punti sul campo di Tampere. Ma non sarebbe stato giusto e un rigore generoso, per non dire, inesistente ci regala la vittoria.

    Cinque cambi rispetto all’Armenia, ma non sembra. Due in difesa (Izzo per Florenzi e Acerbi per Romagnoli), uno a centrocampo (Sensi per Verratti squalificato) e due in attacco (Immobile per Belotti e Lorenzo Pellegrini per Bernardeschi). E dopo appena quattro minuti Emerson è costretto ad uscire per infortunio. Succede che l’esterno di destra, temporaneamente a sinistra per coprire la zona su calcio d’angolo a favore, deve impegnarsi in uno scatto prolungato (60 metri) contro lo spauracchio Pukki. Un muscolo si tende ed Emerson chiede il cambio. Entra Florenzi che si mette a sinistra da dove spinge con continuità.

    Come tre giorni prima, l’Italia non comincia bene perché il pressing dei finlandesi è aggressivo e nessuno dei centrocampisti riesce a palleggiare. C’è addirittura da preoccuparsi quando Toivio colpisce da sotto misura da calcio d’angolo e la palla sorvola di poco la traversa. Il sintomo delle difficoltà azzurre sta tutto nell’errore di Jorginho, appena ammonito per un fallo inutile, che si fa intercettare un passaggio orizzontale spalancando la volata di Kamara, murato in area da un Acerbi in crescita. Siamo a metà ripresa e da lì in avanti l’Italia si scuote e comincia a giocare come Mancini vuole. La conseguenza sono almeno quattro occasioni create, due delle quali ci portano ad un passo dal vantaggio. Prima Sensi, servito da Chiesa, mette sotto la traversa dove arriva splendidamente Hradecky. Poi, ancora su cross di Chiesa, Immobile gira di testa fuori di un palmo. Da rimarcare anche una conclusione, ancora di Sensi che mette i brividi ai sedicimila di Tampere.

    L’Italia è cambiata quando ha alzato il ritmo e ha cominciato a giocare tra le linee con palloni filtranti. Prima solo i lanci di Bonucci, spesso imprecisi, sempre prevedibili. Con il gioco è cresciuta anche la consapevolezza dei mezzi tecnici che, rispetto alla Finlandia, sono nettamente superiori. Tuttavia il calcio è anche corsa e, sulla freschezza dell’avversario, Mancini aveva dissertato dicendo che stavano meglio. Analisi corretta fino ad un certo punto perché, anche nella ripresa, l’Italia è partita comandando il gioco e portando spesso nove uomini nella metacampo avversaria.

    La Finlandia ha rinunciato a giocare nel momento in cui ha schierato una difesa a cinque e un centrocampo a quattro. Quando ha pensato di abbassare i ritmi si è condannata allo svantaggio. Il gol di Ciro Immobile (60’) è arrivato in ritardo. Per lui (non segnava dal 5 settembre 2017) e per l’Italia (doveva essere in vantaggio fin dal primo tempo). Importante ancora Chiesa che gli ha fatto il cross. L’Italia ha avuto il torto di rallentare credendo che la partita fosse finita. E un errore di Sensi, uno dei pochi, ha finito per regalare il rigore e quindi il pareggio, del tutto immeritato, alla Finlandia (fallo su Pukki, trasformazione di Pukki). Ora è vero che il rigore assegnato all’Italia dall’arbitro scozzese Madden è stato generoso e, forse, ingiusto perché Vaisanen è stato colpito al braccio, attaccato al corpo, dal tiro di Barella, però la vittoria era assolutamente legittima. Chi doveva vincere, ha vinto. Era il più forte, è stata l’Italia.

    @gia_pad

    IL TABELLINO

    FINLANDIA-ITALIA 1-2


    Marcatori: 59' Immobile (I), 72' rig. Pukki (F), 79' rig. Jorginho (I)

    FINLANDIA (5-4-1): Hradecky; Granlund (82' Soiri), Toivio, Arajuuri, Vaisanen, Uronen; Lod, Schuller (87' Kauko), Kamara, Lappalainen (74' Tuominen); Pukki. Ct. Kanerva.

    ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Izzo, Bonucci, Acerbi, Emerson (8' Florenzi); Sensi, Jorginho, Barella; Chiesa (73' Bernardeschi), Immobile (76' Belotti), Pellegrini. Ct. Mancini.

    Arbitro: B. Madden (Sco).

    Ammoniti: Jorginho (I), Schuller (F), Donnarumma (I), Arajuuri (F), Vaisanen (F), Kauko (F).

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