
Andrea Mancini: "La Sampdoria è la seconda pelle di papà, mi darà consigli. Sembra una favola"
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Mancini non nasconde l’affetto per un club che sente come casa: "Sì, come canta Venditti, certi amori non finiscono mai. La Samp è unica in questo, ci sono ex compagni che vanno a cena insieme ogni mese dopo 30 anni. Il presidente Manfredi ha fatto un bellissimo gesto, cercando di ricreare i valori della famiglia Sampdoria. E Luca è qui con noi, ci darà una grande mano."
E poi c’è suo padre Roberto, più che un mentore: "Per me non è un amico, è il mio papà. La Sampdoria è la sua seconda pelle, ne è il primo tifoso, qui è arrivato da ragazzino ed è andato via quasi a fine carriera. Mi darà consigli, come faceva già l'anno scorso. Il contatto è giornaliero." Lo sguardo però è rivolto al presente: "Il futuro ora è il Cittadella. Sentivo che sarei tornato, ma non così presto. Da un lato mi spiace, se cambi vuol dire che qualcosa non andava ma ringrazio il presidente. Provo un'emozione immensa a essere qui, vedere così la Samp mi faceva stare male tutti i weekend, ringrazio il Barcellona e Deco che mi hanno liberato. Sono anche più carico dell'anno scorso."
Non mancano fiducia e determinazione: "La rosa è importante, il calcio sa essere indecifrabile: di sicuro vale più della classifica che ha. Io sono a disposizione dei calciatori h24, devono ritrovare spensieratezza, tornare a sorridere, ricordarsi che fanno il mestiere più bello del mondo." Infine, un appello ai tifosi: "Per me abbiamo la tifoseria più bella del mondo. Senza i tifosi non ci sarebbe neanche la Sampdoria. Gli chiedo di starci vicini, sono sicuro che sarà così. Ne usciremo insieme da questa situazione."
