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  • Catania: a rischio fallimento la Windjet di Pulvirenti

    Catania: a rischio fallimento la Windjet di Pulvirenti

    Supermercati, petrolio, calcio: nel 2006 era imprenditore dell'anno.
    Windjet, la storia di Pulvirenti: il presidente del Catania dal decollo all'atterraggio.
    Solo pochi anni fa, nel 2006, per la rivista Capital era l’imprenditore dell’anno. Oggi per Antonio Pulvirenti, catanese rampante, classe ’62, imprenditore con affari nei discount, nel petrolio e nel calcio, il vento sembra tutt’altro che favorevole. E l’avventura con Windjet rischia di chiudersi nel modo peggiore.
     
    Lui, patron del Catania calcio, uno dei «Paperoni» siciliani, con un milione e 800mila euro dichiarati ogni anno, per mesi ha rassicurato i dipendenti. Ad aprile l’acquisto da parte di Alitalia sembrava certo. Invece la trattativa è saltata e le dichiarazioni dell’ad Windjet, Stefano Rantuccio, non hanno certo aiutato. Adesso a rischiare non sono soltanto in 500 tra piloti, steward e amministrativi della compagnia, che contestano a Pulvirenti anche la scelta di Rantuccio (un ex banconista dei market, dicono) c’è anche un indotto di altre 800 persone, da oggi in assemblea permanente all’aeroporto di Fontana Rossa.

     
    Era il 2003 quando il patron del Catania calcio, re dei discount Forté, provava a spiccare il volo con 12 aerei in leasing. La nuova compagnia low-cost, nasceva per portare gli isolani in Italia e poi in Europa e in Russia. Un’operazione nata sotto la benedizione di Luigi Crispino, catanese anche lui e reduce dal fallimentare tentativo di Air Sicilia, la prima compagnia aerea siciliana. Due anni dopo Pulvirenti ha già problemi con i dipendenti, che lo accusano di comportamenti antisindacali e minacce. Ma allora l’imprenditore è già un nome fuori dall’Isola. La scalata era partita poco tempo prima da Belpasso, piccolo comune etneo che non conta neppure 26mila anime.

    Pulvirenti comincia dal nulla: un supermercato. Poi un altro e non si ferma più. Così anche nel calcio tutto comincia lì, in quel piccolo centro, con l’acquisto della squadra che gioca in Interregionale. Poi nel campionato ’98-99 l’imprenditore lascia il Belpasso per rilevare l'Acireale, in serie C1. I debiti lo costringono a ricostituire la società. È il 2000 quando prova ad acquistare il Catania; Luciano Gaucci, però, arriva prima. Ci riuscirà quattro anni dopo, nel maggio 2004, quasi a fine campionato. Quell’anno Pulvirenti è già un pezzo grosso: controlla la Windjet, il Catania calcio e 85 punti vendita in Sicilia della Forté. Poi due alberghi di lusso della catena Platinum Resorts & Hotels a Mazzarò (Taormina), un terzo in comune di Belpasso, la società di ristorazione «Sorsy e Morsy» con tre ristoranti a Palermo, Catania e Caltanissetta. Ma l’anno d’oro è il 2006: ottanta supermercati da Roma in giù, l’affare del petrolchimico, con un'industria a Gela. Nello stesso anno il Catania è in serie A. Nel 2011 Pulvirenti assume la gestione dell'Etna Golf Resort a Castiglione di Sicilia. Affari che si intrecciano e l’ombra di un fallimento, adesso, rischierebbero di far finire i bilanci in procura.


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