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  • Coppa d'Africa, oggi la finale: la prima volta nel 1957 ci fu un record incredibile

    Coppa d'Africa, oggi la finale: la prima volta nel 1957 ci fu un record incredibile

    • Alessandro Bassi
    La finale di Coppa delle nazioni africane è l'occasione per fare un salto al di là del Mediterraneo per vedere come è nata nel 1957 la massima competizione calcistica del continente africano.

    DECOLONIZZAZIONE - Colonizzazione e decolonizzazione sono le due facce di una stessa medaglia che rappresenta un tema complesso e stratificato che ha abbracciato decenni tra il XIX e il XX secolo, un fenomeno che ha investito molteplici aspetti della politica e della società internazionale. L'imperialismo coloniale del XIX secolo aveva portato alla concentrazione di potere e ricchezze in capo a pochi Paesi europei che controllavano buona parte del mondo attraverso un capillare trasferimento nei territori colonizzati di culture, civiltà, organizzazioni politiche ed economiche. Un “travaso” che alla lunga aveva prodotto un violento mutamento nei Paesi colonizzati a tutti i livelli: sociale, culturale, etnico, politico ed economico. Due guerre mondiali dopo, nel momento della riscrittura dell'assetto geopolitico globale, le istanze autonomiste e decolonizzatrici vengono sostenute – con sfumature marcate e declinazioni spesso non coincidenti – dalle due super potenze in contrapposizione tra loro, USA e URSS. Senza ovviamente volere e poter entrare nello specifico storico di un processo complesso, sintetizzando all'estremo, nel secondo dopoguerra Africa e Asia si affrancano dal giogo coloniale e nascono Stati indipendenti, anche se spesso ancora condizionati dal passato coloniale. Anche in questi Paesi tra i numerosi strumenti mediante i quali viene avviato il processo di affrancamento dagli ex colonizzatori e di costruzione dell'identità nazionale c'è l'uso sociopolitico del gioco del calcio. Come bene rilevano Nicola Sbetti e Riccardo Brizzi nel loro volume “Storia della Coppa del Mondo di calcio” più di un leader politico africano aveva espresso la convinzione che “lo sviluppo della pratica sportiva e del calcio in particolare fosse un modo per colmare il divario con gli ex colonizzatori”. Non sorprende, quindi, che i nuovi Stati aspirassero ad essere riconosciuti e ricompresi nelle varie organizzazioni internazionali, comprese quelle sportive in particolare in quella calcistica della FIFA.

    TRA SUEZ E APARTHEID - Anno storico per il calcio del continente africano è quella del 1954. Infatti durante il Congresso della FIFA di Berna del 1954 viene riconosciuta l'Africa come Confederazione avente diritto ad un membro nel comitato esecutivo. Come si legge nel volume “Viaggio in Coppa d’Africa - Storia del torneo + guida all’edizione” scritto da Alex Čizmić e Vincenzo Lacerenza il rappresentante africano in seno alla FIFA è Abdel Aziz Abdallah Salem, ingegnere egiziano e futuro primo presidente della CAF. L'8 febbraio 1957 a Khartoum nasce ufficialmente la Confédération Africaine de Football (CAF), formata da 4 Stati: Sudan, Egitto, Etiopia e Sudafrica. Il passo successivo, quasi naturale, è quello di organizzare il torneo continentale. Quattro le Nazioni, ma anche se così poche già sorgono problemi. Il primo problema riguarda la decisione del Paese che dovrà ospitare il torneo. Tra le quattro nazioni in gara, per storia e cultura calcistica il più indicato sarebbe l'Egitto – unica Paese africano ad aver partecipato sino ad allora ad una Coppa del mondo, nel 1934. Senonché in Egitto la tensione era alta attorno alla questione di Suez: con gli stadi messi a disposizione dell'esercito, una situazione sociopolitica in fermento e una diga – quella di Assuan – da costruire, il colonnello Nasser declina l'invito. Poi c'era il problema del Sudafrica con il suo rigido sistema segregazionista. In Sudafrica l'apartheid vige già da diversi anni, anche se ufficialmente era stato introdotto nel 1948. Come scritto prima, il calcio era visto anche come strumento di liberazione dal colonialismo e pertanto per la CAF era inammissibile accettare la proposta sudafricana di inviare al torneo una selezione composta da soli calciatori bianchi. Pertanto il Sudafrica viene escluso dal torneo e successivamente la Football Association of South Africa espulsa dalla Confederazione africana. A quel punto, tra Sudan ed Etiopia la scelta di Paese ospitante la prima edizione della Coppa della nazioni africane ricade sulla prima, dotata di strutture migliori rispetto alla seconda.

    SUDAN 1957 - Così ad ospitare il torneo è il Paese che non ti aspetti, e nel febbraio del 1957 il Sudan ospita la prima edizione della Coppa delle nazioni africane. Tre le nazionali che raggiungono Khartoum, due gli incontri giocati nell'arco di una settimana scarsa, un solo, immenso, protagonista. L'Etiopia passa direttamente in finale in quanto avrebbe dovuto vedersela con il Sudafrica, poi squalificato e neppure partito per Khartoum. Il 10 febbraio l'Egitto vince contro i padroni di casa – ex dominio congiunto tra Egitto e Regno Unito sino all'anno prima – per 2 a 1 grazie alle reti di Helmy e di Ad-Diba. Egitto ed Etiopia sono quindi le due finaliste della prima edizione e si scontrano tra loro nella finalissima di venerdì 16 febbraio 1957. la partita non ha storia, i Faraoni si mostrano troppo forti per gli avversari e vincono 4 a 0 dominando con due reti per tempo. Autentico protagonista della finale è l'egiziano Mohamed Diab Al-Attar, soprannominato Ad-Diba che realizza tutte e quattro le reti con le quali l'Egitto batte 4-0 l'Etiopia. Ad-Diba aveva già fatto parte della nazionale egiziana ai Giochi olimpici del 1948 e del 1952, senza peraltro giocare mai una partita. Aveva, invece, giocato ai Giochi panarabi del 1953, quando grazie alle sue nove reti l'Egitto si era laureto campione. Oltre al calciatore, Ad-Diba sarà anche giornalista, imprenditore e arbitro di calcio, arrivando una decina di anni più tardi, ad arbitrare la finale della Coppa delle nazioni africane. L'aver segnato tutte le reti della finale rimane ancora oggi un record ineguagliato nella storia della manifestazione africana.

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