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    Empoli: la squadra non ha perso la grinta, ma per salvarsi ci vogliono i gol

    Empoli: la squadra non ha perso la grinta, ma per salvarsi ci vogliono i gol

    • Carlo Alberto Pazienza
    Buona prestazione, ma il risultato non arriva. Quante volte abbiamo scritto e letto queste parole, al termine di una partita giocata dagli azzurri in questa stagione? Tante, forse troppe volte. Un leitmotiv che adesso ha davvero stancato e che non rappresenta più una giustificazione. Anche a Milano con l’Inter, così come aveva fatto con il Milan, il Bologna o in altre gare disputate quest’anno, l’Empoli ha offerto una buona prestazione. Ha giocato con coraggio, al meglio delle proprie possibilità, non sfigurando contro una formazione più attrezzata e soprattutto senza mai uscire dalla partita, né dal punto di vista tecnico o atletico né per quanto concerne il risultato. Ancora una volta però, la squadra di Nicola si ritrova a leccarsi le ferite, senza punti e a domandarsi cosa proprio non riesca a funzionare. La risposta è fin troppo facile e si ritrova nella casella gol segnati della classifica: con 22 realizzazioni, infatti, gli azzurri sono il peggior attacco del campionato. Peggio addirittura della Salernitana, fanalino di coda del torneo, capace di segnarne comunque uno in più nonostante gli 11 punti di ritardo dagli azzurri. Contro i nerazzurri, oltre a consumarsi la quarta sconfitta consecutiva, è andata in scena la sedicesima gara stagionale senza gol. Inutile girarci attorno: questi sono numeri da retrocessione e sarebbe fin troppo presuntuoso immaginarsi una svolta da questo punto di vista proprio nelle ultime giornate. 


    Il problema è che l’Empoli produce poco (penultima in classifica per tiri in porta in Serie A e terzultima per percentuale realizzativa) e in questo senso sorprendono anche le scelte fatte da Nicola nelle ultime uscite. Dopo aver schierato Cerri per sei gare consecutive dal suo arrivo, le stesse in cui l’Empoli ha fatto risultato piazzando una striscia di risultati utili davvero niente male, il tecnico ha tolto l’ex Parma e Cagliari dal suo undici titolare. Sarà un caso, ma da quando il numero 17 ha perso il posto sono arrivate 4 sconfitte consecutive e nemmeno una rete realizzata. Per carità, non può esserci solo questa scelta a incidere così negativamente sul rendimento della squadra, si parla pur sempre di un attaccante con soli 5 gol in carriera nella massima categoria, ma c’è da dire che nelle sei gare sopra citate l’Empoli aveva trovato la quadratura offensiva che era mancata per mesi. Nicola invece sta puntando forte su Niang, indubbiamente in crescita ma fino a oggi decisivo solo dal dischetto, e addirittura su Destro, ben lontano dai fasti che lo avevano portato a essere uno degli attaccanti più prolifici della Serie A. Di positivo c’è che il primo mini ciclo di gare fuori portata si è concluso e sabato sera l’Empoli ospiterà un Torino che sì resta una delle squadra più quadrate e meglio allenate dell’intera Serie A, ma che come i toscani ha sempre fatto fatica a segnare, tanto da rimanere uno dei peggiori attacchi del campionato. Una partita non semplice, ma che dovrà obbligatoriamente diventare l’occasione per dare la svolta a un finale di stagione che altrimenti rischia di lasciare tutti con l'amaro in bocca.

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