Galliani, un'altra gaffe: ecco perchè il 7° posto non vale l'Europa per il Milan

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Che in casa Milan la confusione regni sovrana su più fronti e in più ambiti, da quello tecnico a quello societario, è un fatto piuttosto assodato. Ma che una carica importante all'interno del club rossonero come l'amministratore delegato per la parte sportiva come Adriano Galliani, persona abituata per anni a frequentare per anni i salotti buoni del calcio italino ed internazionale, non conosca i regolamenti Uefa in tema di ammissione alle competizioni europee è un fatto piuttosto grave.
IL GALLIANI PENSIERO - Da qualche settimana a questa parte, il dirigente brianzolo ha ribadito in più di un'occasione, l'ultima prima della partita contro il Cagliari, che il Milan debba guardare alla settima posizione in campionato come ultimo baluardo per accedere alla prossima Europa League, nel caso in cui Napoli o Fiorentina conquistassero il torneo. Questo in virtù di una presunta norma secondo la quale, in caso di successo da parte di una squadra che oggi occupa una posizione in classifica in Serie A che darebbe l'accesso alla Champions o all'Europa League, il numero di formazioni ammesse alle competizioni Uefa aumenterebbe di un'unità.
IL CASO B - Il discorso non cambierebbe nemmeno qualora Napoli o Fiorentina chiudessero entro il terzo posto (l'ultimo buono per qualificarsi alla Champions League) e vincessero l'Europa League: l'Italia avrebbe sempre 3 rappresentanti in Champions (prima e seconda in campionato, più la vincitrice dell'Europa League) e 3 in Europa League (4a e 5a in A e la vincitrice della Coppa Italia). L'unico caso in cui potremmo avere sette squadre in Europa si verificherebbe se Napoli o Fiorentina vincessero l'Europa League chiudendo il campionato dopo il settimo posto in classifica. Capito, Galliani?
IL GALLIANI PENSIERO - Da qualche settimana a questa parte, il dirigente brianzolo ha ribadito in più di un'occasione, l'ultima prima della partita contro il Cagliari, che il Milan debba guardare alla settima posizione in campionato come ultimo baluardo per accedere alla prossima Europa League, nel caso in cui Napoli o Fiorentina conquistassero il torneo. Questo in virtù di una presunta norma secondo la quale, in caso di successo da parte di una squadra che oggi occupa una posizione in classifica in Serie A che darebbe l'accesso alla Champions o all'Europa League, il numero di formazioni ammesse alle competizioni Uefa aumenterebbe di un'unità.
LA NORMA DICE... - Niente di più sbagliato, come ha confermato stamane in occasione di una conferenza stampa il segretario generale Gianni Infantino. In virtù del suo ranking Uefa, l'Italia ha diritto oggi a 6 posti in Europa, 3 in Champions (2 direttamente ai gironi, una al playoff) e 3 in Europa League (4a e 5a classificata in campionato più la vincitrice della Coppa Italia). Nel caso in cui Napoli o Fiorentina vincessero l'Europa League e chiudessero la Serie A entro la sesta posizione, acquisirebbero il diritto di partecipare, direttamente dalla fase a gironi, alla Champions League, senza liberare un posto ulteriore in Europa League. Ci troveremmo nella condizione di avere ben 4 squadre ammesse alla massima competizione europea e solo 2 in quella che una volta si chiamava Coppa Uefa.
IL CASO B - Il discorso non cambierebbe nemmeno qualora Napoli o Fiorentina chiudessero entro il terzo posto (l'ultimo buono per qualificarsi alla Champions League) e vincessero l'Europa League: l'Italia avrebbe sempre 3 rappresentanti in Champions (prima e seconda in campionato, più la vincitrice dell'Europa League) e 3 in Europa League (4a e 5a in A e la vincitrice della Coppa Italia). L'unico caso in cui potremmo avere sette squadre in Europa si verificherebbe se Napoli o Fiorentina vincessero l'Europa League chiudendo il campionato dopo il settimo posto in classifica. Capito, Galliani?
Korny le persone infallibili non esistono al mondo, per chi è credente solo il Papa in materia religiosa lo è ;) io dico solo che è anacronistico, adatto solamente quando si dispone di budget elevati ma, quando come di questi tempi si dispongono di budget mirati non ci si può permettere di sbagliare e lui lo fa troppe volte. Inoltre si fida troppo dei procuratori che gli propongono giocatori tutto sommato impresentabili (Bartosz Salamon per esempio). Non sono nemmeno così convinto che il mercato di quest'anno sia stato un buon mercato visto che alla fine ha portato una marea di esterni e nessuno centrocampista centrale di qualità dove, guarda caso siamo in difficoltà.
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