'Con la Juve non si parte mai favoriti'. Parole di capitan Rossi, uno che di sfide con la Vecchia Signora in maglia rossoblù ne ha giocate e molte. Come fare per vincere? 'Correre più di loro e sbagliare molto meno'. Sulla carta semplice, in campo decisamente no. Il numero 7 carica così la super sfida di Marassi, pronto a gremirsi come non mai in questa stagione per mettere ancora più paura agli avversari. C'è voglia di compiere l'impresa. Il gruppo dopo Lecce ha allontanato la paura, e ora vuole ricucire definitivamente il feeling con i tifosi, regalando una vittoria di prestigio contro la più prestigiosa squadra italiana. Il momento è propizio: i bianconeri arrivano a Genova decimati dagli infortunati che costringeranno Conte, squalificato, a cambiare l'assetto della difesa meno battuta del campionato.

In più questa Juve non sembra più essere quella di un mese fa, quando giocava ai cento all'ora, arrivava in porta con facilità e rischiava poco o niente. Impresa semplice? Neanche per sogno, tuttavia i motivi per crederci non escono solo da Torino, ma anche da Pegli. Marino ritrova Gilardino, la cui assenza si è sentita eccome, e la super coppia con Palacio. I due si troveranno di fronte un terzino adattato, Caceres, e un centrocampista costretto ad arretrare, Vidal. Nel calcio la scaramanzia regna sovrana, possibile che la coppia bianconera trovi il modo per non far rimpiangere i compagni, ma occasione più ghiotta per i 'gemelli del gol' rossoblù davvero non si poteva ipotizzare.

Marassi si vestirà a festa per quella che, come al solito, non sarà una sfida normale. Se è vero come è vero che lo Juventus Stadium, il più nuovo tra gli impianti italiani, mette paura e risulta essere un fattore per la cavalcata juventina, Marassi un effetto del genere lo ottiene da quando è nato. Il record di presenze è ormai dato certo, e allo stadio tutti i tifosi andranno con la convinzione di potercela fare. Il Grifone, in piena annata di transizione, ha bisogno di una vittoria importante, che faccia morale e possa alleviare il dolore di un'altra stagione nata con grandi aspettative e finita per essere un lungo e lento processo di avvicinamento al prossimo anno.