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  • 'Il premio di preparazione non lo devono pagare i genitori, ma la nuova società! Non fatevi ingannare'

    'Il premio di preparazione non lo devono pagare i genitori, ma la nuova società! Non fatevi ingannare'

    • Jean-Christophe Cataliotti
      Jean-Christophe Cataliotti
    Spett.le Calciomercato,
    sono un genitore di un giovane calciatore (anno 2004) sono un appassionato di calcio ma non un grande esperto in materia di diritto sportivo, avrei bisogno di un vostro aiuto, della vostra professionalità per capire come gestire una spiacevole situazione.

    Mio figlio ha iniziato quest'anno in una nuova società la quale in questo momento (inizio stagione) ha chiesto ai genitori il pagamento di una fantomatica quota (300€) come tesseramento, spiegando poi che servirà per avere lo svincolo al premio di preparazione il prossimo anno.
    In sostanza se il ragazzo continuerà a giocare il prossimo anno scatta il pagamento per la società che lo tessererà come "giovane di serie" o "giovane dilettante", ho letto vari articoli che trattano l'art. 96 del N.O.I.F. ma ho ancora l'idee confuse, l'unica cosa che ho capito è che queste somme non devono essere pagate dai genitori il problema sono le ritorsioni delle società verso i ragazzi, presumo che i figli dei genitori che si opporranno al pagamento (per giusta causa) avranno vita difficile in squadra e questo è davvero frustrante, umiliante ed antisportivo. 
    Riuscite per cortesia ad aiutarmi a capire come gestire questa cosa senza penalizzare il ragazzo? 


    In attesa di un vostro cortese e gradito riscontro, porgo distinti saluti


    Roberto
    Torino (TO)



    Gentile Roberto,
    per prima cosa non penso che i 300 euro richiesti potrebbero andare a coprire il pagamento del premio di preparazione.
    Penso che si tratti del prezzo di una semplice retta da pagare alla società dilettantistica presso la quale suo figlio ora risulta tesserato.

    Il premio di preparazione ha costi ben più elevati e di sicuro non devono essere addebitati ai genitori.

    Se ci sarà in futuro una società interessata a tesserare suo figlio, sarà quest'ultima a dover indennizzare la o le società che hanno formato il calciatore come, appunto, prevede l'art. 96 delle NOIF da Lei citato correttamente. Ai sensi di questo articolo 1,  "Le società che richiedono per la prima volta il tesseramento come “giovane di serie”, “giovane dilettante” o “non professionista” di calciatori/calciatrici che nella/e precedente/i stagione/i sportiva/e siano stati tesserati come “giovani”, con vincolo annuale, per società della Lega Nazionale Dilettanti e della Lega Pro, sono tenute a versare alla o alle Società per le quali il calciatore/calciatrice è stato precedentemente tesserato un “premio di preparazione” sulla base di un parametro – raddoppiato in caso di tesseramento per
    società delle Leghe Professionistiche - aggiornato al termine di ogni stagione
    sportiva in base agli indici ISTAT per il costo della vita...".

    Ci sono delle tabelle di riferimento indicate sempre dalle Norme della FIGC per poter calcolare esattamente questo premio.

    Cosa è cambiato rispetto alla vecchia formulazione dell'art. 96?

    In precedenza andavano indennizzate le ultime due società titolari del vincolo annuale nell'arco degli ultimi tre anni. Ora, invece, agli effetti del “premio di preparazione” vengono prese in considerazione le ultime tre Società della Lega Nazionale Dilettanti e della Lega Pro titolari del vincolo annuale nell’arco degli ultimi cinque anni, per ognuno dei quali è stabilita una quota corrispondente ad un quinto dell’intero “premio di preparazione”. 

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