Inter, lo scudetto passa anche dal recupero di Sensi
La questione salta talmente all’occhio che è impossibile ignorarla o non accorgersene: Stefano Sensi è un uomo fondamentale per l’Inter di Antonio Conte, una soluzione a quei problemi di gioco e di prevedibilità che la squadra accusa spesso quando si ritrova di fronte avversari che chiudono bene gli spazi. Barriere che il centrocampista ex Sassuolo abbatte con intelligenza tattica e gioco verticale. Sensi non è uno che salta l’uomo, ma sa farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Vede il gioco ed esce fuori da situazioni complesse con un tocco.
IL CAMBIA INTER - Qualità non comuni, specie all’interno della rosa a disposizione di Conte, dove solo Sensi è uguale a Sensi. Non è un caso se l’Inter, lo scorso anno, ha iniziato a far vedere il peggio di sé quando ha dovuto privarsi del classe ’95. Croce e delizia per Antonio Conte, che in qualche occasione non ha nascosto il fastidio per i troppi infortuni accusati dal calciatore. Eccessiva fragilità? È un tema da trattare con le molle, di sicuro i continui stop creano disagi sia al calciatore che al tecnico.
ATTENTA GESTIONE - Sembra evidente che i muscoli di Sensi debbano essere gestiti con particolare attenzione. Lo stress fisico cui Conte sottopone i suoi è elevato e probabilmente questo è un tipo di lavoro che il calciatore non riesce a smaltire nei tempi e nei modi richiesti dal calcio moderno. L’ex ct vuole che tutti lavorino allo stesso modo, ma questo discorso rischia di essere controproducente con Sensi, perché i fatti dimostrano che è meglio averlo a mezzo servizio che non averlo. L’ex Sassuolo incide anche entrando dalla panchina e con pochi minuti a disposizione, lo ha fatto contro il Cagliari e si è ripetuto contro il Napoli. Conte dovrà pensarci bene, la lotta scudetto e un possibile successo passano anche dal recupero di Sensi, qualche fatica gliela si può evitare.
