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    Leccemania: si rivede l’atteggiamento giusto, punito dall’unica disattenzione

    Leccemania: si rivede l’atteggiamento giusto, punito dall’unica disattenzione

    • Stefano Gennari
    Il punto ottenuto a Udine consente al Lecce innanzitutto di muovere la sua classifica rispetto alle inseguitrici in zona rossa e soprattutto è il risultato di una prestazione totalmente diversa da quelle rinunciatarie con Bologna e Juventus. Mister Baroni ha potuto rivedere la compattezza difensiva ma con il baricentro più alto che ha permesso di essere più pericoloso in attacco.

    ATTEGGIAMENTO E OCCASIONI – Già i primi minuti avevano fatto intuire un atteggiamento diverso della squadra di Baroni: la difesa alta ha permesso una maggiore aggressione e il recupero palla in zone più avanzate ha aumentato la pericolosità offensiva. In fase di costruzione qualcosa è cambiato, anche rispetto ai primi minuti del match: infatti, mentre inizialmente i costruttori di gioco cercavano il lancio lungo sulle fasce per imbeccare Banda o Strefezza, successivamente il giocatore numero ventisette si è mosso maggiormente tra le linee, aprendo lo spazio per le sovrapposizioni e cercando di servire chi attaccava gli spazi, permettendo un fraseggio maggiore. Non a caso, il gol è nato da un’azione manovrata, piuttosto che dal classico contropiede, e soprattutto con più di qualche giocatore all’interno dell’area. Così come, riavvolgendo il nastro, è emblematico il palo colpito da Strefezza dopo aver attaccato per vie centrali. A livello di atteggiamento, bisogna inoltre evidenziare come la squadra, presa d’assalto dai bianconeri, sia riuscita a reagire e ad alzarsi nuovamente chiudendo in attacco, diversamente da quanto si è visto ultimamente quando gli undici in campo sparivano completamente dal match.

    UNICA SBAVATURA – Rispetto a quanto di buono detto, l’unica recriminazione è in quei minuti di blackout dopo l’uscita di Umtiti che probabilmente ha destabilizzato i ragazzi di mister Baroni. L’Udinese ha avuto occasioni ma spesso è stata brava e solida la difesa che ha pagato l’unica disattenzione con, tra l’altro, Dermaku entrato a freddo dopo l’uscita per infortunio del leader francese. Dopo il pareggio, i bianconeri hanno premuto sull’acceleratore ma il Lecce è stato bravo poi a rialzarsi e limitato le occasioni di Deulofeu e compagni. A livello di occasioni, in realtà, i giallorossi possono recriminare per il palo di Strefezza e la traversa di Gallo con cui si poteva andare al riposo in doppio vantaggio.

    CRESCITA SINGOLI – Il match in Friuli ha mostrato la crescita oltre l’importante conferma di alcune individualità che hanno fatto bene al collettivo, sia in attacco che in difesa, permettendo di giocare in modo più fluido. Tra questi, Gallo autore dell’assist per il gol di Colombo e la traversa successiva con cui ha messo il punto esclamativo su una prestazione concreta, cosa che spesso è mancata rispetto all’impegno. La seconda titolarità di fila ha esaltato anche Blin, il quale aveva iniziato la stagione adattandosi (anche bene) da difensore centrale, sempre pulito e ordinato nel far girare il pallone mostrando la sua intelligenza tattica. Ottime giocate anche da Strefezza, che nelle ultime uscite si era intestardito con giocate singole un po’ fini a sé stesse, che ha giocato con maggiore mobilità anche senza palla muovendosi negli spazi. Da non far passare in secondo piano anche Colombo che segna il secondo gol su tre partite iniziate da titolare. Prestazione e atteggiamento che hanno l’obbligo di essere replicate contro l’Atalanta.
     
     
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