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  • Polemica sugli arbitri, Rocchi non ci sta: "Serve rispetto e tolleranza se no il clima si incendia. Diciamo gli errori in tv"

    Polemica sugli arbitri, Rocchi non ci sta: "Serve rispetto e tolleranza se no il clima si incendia. Diciamo gli errori in tv"

    • Emanuele Tramacere
    Una giornata di campionato accesissima, più di quanto chiunque all'interno del mondo arbitrale si potesse aspettare. Le parole al veleno pronunciate prima dal direttore generale dell'Udinese Nani e poi da Antonio Conte, a margine del big match più seguito e atteso Inter-Napoli, hanno fatto esplodere la polemica sul mondo arbitrale e sull'uso del var. Un uso definito a più riprese "maldestro" e che addirittura ha portato l'allenatore salentino ad alimentare sospetti e "retropensiero". Proprio per questo, in un evento formativo dedicato alla stampa, questa volta il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha scelto di non rimanere in silenzio.

    Fra una spiegazione e l'altra dei numerosi casi discussi, e fra le domande dei giornalisti presenti anche in toni piuttosto accesi, la linea guida fatta passare da Rocchi è stata tanto semplice quanto lineare: "Agli allenatori chiedo più tolleranza e soprattutto rispetto. Altrimenti il clima rischia di incendiarsi". Gli arbitri sotto la sua gestione si sono infatti aperti molto al dialogo, sia con le società che con i tifosi attraverso la trasmissione Open Var in cui, a fine giornata, vengono spiegati tutti i casi da moviola facendo anche sentire i colloqui audio Arbitro-Var.

    Rocchi sottolinea questo aspetto: "Sicuramente dobbiamo sbagliare meno e fare meno errori, ma serve rispetto. Non posso mica fare una conferenza ogni volta: se poi uno incappa in un errore chiaro, lo diciamo noi la sera che è un errore". L'Aia sottolinea questo impegno preso con la trasmissione OpenVar in quanto aprendosi alla sottolineatura di un errore vengono esposti gli arbitri che sbagliano in diretta nazionale. Non una gestione semplice, a livello umano, per chi di settimana in settimana deve poi rimandare in campo queste persone con l'obiettivo di non farle sbagliare mai, o quantomeno il meno possibile.

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