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  • Sampdoria, Bruno Fernandes: 'Ecco perchè la 10 di Mancini'

    Sampdoria, Bruno Fernandes: 'Ecco perchè la 10 di Mancini'

    • Lorenzo Montaldo
    Quando è arrivato in estate alla Sampdoria per una cifra davvero molto importante, in tanti si chiedevano se Bruno Fernandes avrebbe saputo mantenere le attese e reggere la pressione che un investimento così ingente comporta.

    La personalità però non sembra mancare al giovane portoghese classe 1994. Due gare da subentrato e due gol, la prima da titolare in un derby vinto, e poi la grande partita con l'Inter: l'avventura blucerchiata del giovane portoghese è stata tutta un meraviglioso crescendo. Un' escalation che Fernandes non vuole arrestare: "La vittoria con l’Inter è stata importante. Servivano i tre punti e serviva dare continuità al lavoro che stiamo facendo. Personalmente è un bel momento, cerco di sfruttare le occasioni che mi vengono concesse e di fare il meglio possibile" ha detto l'ex Udinese ai microfoni di Mediaset Premium. "Non mi sento un titolare: siamo tutti importanti, abbiamo un grande gruppo e tutti ci faremo trovare pronti ogni volta che saremo chiamati in causa.

    "Al di là delle sconfitte e dei pareggi la squadra c’è sempre stata e il gioco pure - continua Fernandes -. Abbiamo sempre creato problemi agli avversari e a volte siamo usciti con un po’ di rammarico. Potevamo avere più punti, è vero, anche per situazioni sfortunate o per errori non nostri, ma dobbiamo guardare avanti e adesso andremo a Firenze per provare a vincere. Il “Franchi” è un campo difficile, la Fiorentina gioca molto bene, è una delle squadre con più possesso palla e ha giocatori bravi nell’uno contro uno. Anche noi però siamo molto forti e chiunque giocherà saprà comunque metterli in difficoltà" ha detto il giocatore sul prossimo impegno, come riporta Sampdorianews.net.

    I complimenti per Bruno sono arrivati anche dalla Spagna, e dal quotidiano Marca: "Fa piacere ricevere complimenti e sentirsi dire che il tuo lavoro sta dando frutti; l’importante è dare continuità a ciò che fai, continuare a segnare, a fare assist e ad aiutare i compagni. Perché la 10? È stata una scelta condivisa con la società: mi hanno detto che mi volevano e volevano che fossi il numero 10 della Sampdoria. Questa maglia l’ha vestita un certo Mancini, un idolo per i tifosi: sicuramente ho delle responsabilità, ma a me le responsabilità piacciono. Mi assumo il peso della scelta e spero di dare delle risposte".

    La preparazione di Fernandes è iniziato dopo quella dei compagni: "Sono arrivato in ritardo per le Olimpiadi, una competizione che volevo giocare perché ci tenevo a rappresentare il mio Paese - spiega ancora il giocatore -. Sono sempre stato a disposizione e ho fatto del mio meglio per entrare in squadra. La nazionale maggiore? È il sogno di ogni bambino, io sogno ancora e continuerò a farlo fino a quando ci sarà l’opportunità". Qualcuno lo paragona anche a Rui Costa: "È uno dei giocatori che ho seguito di più, per l’età che avevo quando giocava e per i paragoni che hanno fatto con lui quando sono arrivato in Italia. Credo siano esagerati: lui ha fatto la storia di Benfica, Fiorentina e Milan; io devo fare ancora tanta strada".

    Ad inizio stagione è stato difficile inquadrare la sua posizione in campo preferita; trequartista o mezz'ala? "Io mi trovo bene in ogni ruolo, ho bisogno del campo per stare bene" spiega il portoghese. "Esterno, trequartista, mezzala, mediano basso: ho fatto un po’ di tutto, ma sono la concentrazione e l’atteggiamento a fare la differenza, la testa che ci si mette nel ricoprire questa o quella posizione. Mi trovo bene da trequartista, credo che il modo in cui giochiamo ora sia il migliore per me. Il ballottaggio con Alvarez? È sempre uno stimolo, Ricky è un grandissimo giocatore, un amico, ho un bellissimo rapporto con lui: siamo in due per una maglia. Potremmo anche giocare insieme, ma tocca al mister fare le scelte".

    Nella Sampdoria sono tanti i giocatori che, almeno sulla carta d'identità, peccano un po' di esperienza: "L’età conta poco, e poi abbiamo anche Praet e Djuricic, ragazzi più esperti come Cigarini e Barreto che ci danno una grossa mano, al pari di Alvarez" ribatte Fernandes. "C’è il giusto mix di esperienza e gioventù ed questo che ci sta facendo crescere. Muriel e Quagliarella sono due attaccanti molto forti, sono contento di lavorare per loro, senza dimenticare che abbiamo giocatori come Budimir e Schick. Fabio ha vinto tutto, la sua carriera parla per sé e il gol numero 100 arriverà al più presto".

    In chiusura, a Fernandes viene chiesto il possibile traguardo della Samp: "Dobbiamo vincere tutte le partite che abbiamo davanti, abbiamo un’identità di gioco, cosa che non tutti hanno. Giampaolo ci ha fatto capire che possiamo fare buone cose e dobbiamo continuare così, lui in panchina e noi in campo. Il nostro primo obiettivo è la salvezza per poi arrivare più in alto possibile".

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