Calciomercato.com

  • Getty Images
    Sampdoria-Salernitana, indagine di Asl e Digos sull'intossicazione: cibo conservato male dai granata

    Sampdoria-Salernitana, indagine di Asl e Digos sull'intossicazione: cibo conservato male dai granata

    • Lorenzo Montaldo
      Lorenzo Montaldo
    Il giallo dell'intossicazione alimentare che ha colpito i calciatori della Salernitana dopo il playout giocato a Genova contro la Sampdoria, e che ha spinto i campani a chiedere il rinvio del match in programma venerdì sera all'Arechi, sta facendo discutere mezza Italia e si arricchisce ogni giorno di retroscena. Nel comunicato ufficiale diramato ieri dalla squadra di Iervolino si leggeva anche un accenno a presunti "Riscontri investigativi sull'accaduto". "La società ha immediatamente attivato tutte le procedure del caso a tutela della salute dei propri tesserati e informato le autorità competenti, riservandosi ogni azione nelle sedi opportune – sportive e non – per preservare gli interessi del club e dei propri tesserati a pochi giorni dalla partita di ritorno" si legge ancora nel comunicato.

    In realtà, l'intervento delle autorità c'è già stato. La Digos e l’ASL 3 sono entrati in azione subito dopo l’allarme lanciato dalla Salernitana. Gli agenti diretti da Simona Truppo e gli ispettori dell’Ufficio Igiene alimenti e nutrizione hanno effettuato controlli al Novotel, l’albergo che ha fornito alla squadra la merenda e la cena al sacco. La cucina dell’hotel è risultata pulita e senza irregolarità. Nessuna contestazione formale è stata mossa alla struttura. Il sospetto si è concentrato su uno degli alimenti consumati: il riso cantonese, parte della cena distribuita ai tesserati. Sono stati prelevati campioni e inviati ai laboratori per le analisi. Intanto, il numero delle persone colpite dall’intossicazione è salito a 21, di cui 8 giocatori. L’episodio si è verificato dopo il volo charter che domenica notte ha riportato la squadra in Campania.

    Secondo le prime ipotesi delle autorità sanitarie, il problema sarebbe nato durante il trasporto: il riso avrebbe stazionato per ore sul pullman a temperatura ambiente, condizione che avrebbe favorito la proliferazione di batteri. Dal contratto stipulato tra Novotel e Salernitana emerge che il trasporto e la conservazione dei pasti erano a carico del club. La Salernitana, però, respinge questa versione. La smentita a Il Secolo XIX dei granata è netta: "Nemmeno una squadra di terza categoria lo farebbe, arrivati allo stadio abbiamo messo tutto nel frigorifero dello spogliatoio, come sempre". Ora si attendono i risultati delle analisi sui campioni alimentari per fare piena luce sull’accaduto. Intanto resta l’incognita sulla data della partita di ritorno e sul destino del playout.

    Altre Notizie

    Editoriali