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  • Sassuolomania: Iachini vara il 3-4-3. Compromesso o transizione?

    Sassuolomania: Iachini vara il 3-4-3. Compromesso o transizione?

    • Luca Bedogni
    A Firenze, la prima mossa vera di Iachini è stata quella di tornare a tre dietro. Perso 3-0, nonostante un Goldaniga in più. La partita di Coppa di mercoledì, da questo punto di vista, non faceva testo. Il 4-3-3 riproposto contro il Bari era piuttosto un lasciar essere, per timore di scombussolare ulteriormente una squadra in difficoltà. Risposta di carattere sì, ma sul piano del gioco niente di che. Così, dopo una settimana sola di lavoro, Iachini ha riproposto quanto aveva già tentato di fare Bucchi, accortosi a suo tempo dei limiti della linea a quattro neroverde.

     Ma Iachini non si è limitato a riprendere uno spunto interessante di Bucchi
     poi abbandonato causa infortuni (Letschert e Adjapong su tutti, Goldaniga mai a disposizione..). Ha cercato, al contempo e a differenza del suo predecessore, di mantenere quello che in teoria dovrebbe essere il punto di forza del Sassuolo, ovvero il tridente. La convivenza cioè di Politano e Berardi. Soluzione sulla carta plausibile e fondata, anzi quasi ineccepibile. Peccato che alcuni interpreti non abbiano retto il sistema, cosa che, forse, si poteva altrettanto valutare e prevedere. A proposito di ciò viene da chiedersi: è stato un compromesso o una formazione transitoria?

    Perché compromesso o perché transitoria: vediamolo insieme. Un compromesso perché, dopo la virata necessità-virtù di Bucchi sul 4-3-3, non si era più rivisto Lirola, a cui gli veniva preferito l'esperto e più difensivo Gazzola, mentre dall'altra parte Peluso era tornato alla ribalta per l'indisponibilità di Adjapong. Scelte costrette o meno, nell'ultimo Bucchi si respirava un bisogno di certezze evidente, che richiedeva l'utilizzo di giocatori più anziani. L'impressione è che Iachini abbia cercato la continuità in questo senso, variando però il modulo (dal 4-3-3 al 3-4-3). Non si spiegherebbe altrimenti la panchina di Lirola, sicuramente più adatto di Gazzola nel ruolo di laterale. Quanto a Peluso, era inevitabile il suo impiego, dato che Adjapong resta ancora da valutare, e non era nemmeno convocato. Indubbiamente i due giovani, benché meno esperti, possiedono più gamba per interpretare quel ruolo, qualora si decida di giocare a tre dietro (3-4-3 o 3-5-2). Forse il secondo e il terzo gol della Viola, entrambi nati da un ritardo dei laterali neroverdi, il Sassuolo non li avrebbe presi con Lirola e Adjapong.

    Detto questo, c'è poi da chiedersi se col rientro di Duncan non torni a tre anche il centrocampo. Ieri Missiroli e Magnanelli hanno sofferto molto i movimenti tra le linee di Thereau e compagni di reparto. Quando rientrerà Duncan, una mano in più farebbe comodo, vista la condizione del capitano, anche ieri in affanno (7 palle perse, di cui una decisiva nell'azione del 3-0). Questo però vorrebbe dire ancora 3-5-2, col sacrificio di uno tra Berardi o Politano. Ecco perché parlavo anche di possibile formazione transitoria. Io continuo a sostenere che il 3-5-2 visto con Bucchi, ahimè, per troppo poco tempo, sia la soluzione migliore per un Sassuolo che, mutatis mutandis, continua a fare acqua da tutte le parti. L'alternativa è puntare di nuovo sul 4-3-3? A patto che a gennaio arrivino almeno due/tre giocatori di sicuro affidamento. Un terzino destro di spinta, ma capace anche di difendere, un esterno sinistro alto "alla Sansone" (quindi destro, piede invertito. C'è l'idea Parigini..) e/o una prima punta di movimento. Non certo un tipo a fine corsa come Matri o senza guizzi come Falcinelli. Qui la verità è una sola: il Sassuolo deve tornare a comprare bene. 

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