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  • Toromania: l'Olimpico ormai è un tabù

    Toromania: l'Olimpico ormai è un tabù

    Un’altra squadra modesta (con tutto il rispetto per il Carpi e per il suo tecnico Castori, bravo a dare un’organizzazione ai suoi ragazzi) esce indenne dall’Olimpico di Torino. Il Toro non riesce più a vincere tra le mura amiche del suo stadio: in un mese, in quattro partite, ha raccolto la miseria di cinque punti. Ma contro, nell’ordine, Frosinone, Hellas Verona, Chievo Verona e Carpi, lo score doveva essere ben diverso. Squadre alla portata, tra cui le ultime tre della classifica, contro le quale i granata hanno deluso le aspettative. Ovviamente i match sono stati completamente diversi, impossibile paragonare le prove contro Chievo ed Hellas (indegne) e Carpi (sufficiente, seppur con molte ombre), ma ciò che conta sono i punti conquistati. E anche i gol segnati, perché contro le ultime due della classe (che hanno una media di due gol subiti a trasferta) la squadra di Ventura non è riuscita a buttare il pallone in fondo alla rete. Certo, tra Martinez che sbagliò a porta vuota contro la formazione di Delneri e il rigore parato da Belec a Maxi Lopez si sono commessi errori clamorosi, ma non cambia la sostanza.
     
    L’Olimpico è ormai diventato un tabù, mentre ad inizio stagione era un vero e proprio fortino. Dall’en plein delle tre vittorie nelle prime tre uscite, si è passati a una media di 0.6 di queste ultime tre sfide. E la gente, pian piano, si sta stufando. Ieri, grazie anche alla politica dei prezzi popolarissimi del presidente Urbano Cairo, erano oltre ventimila, e non sono stati ripagati con uno spettacolo degno. Come giustamente ha detto il tecnico Ventura, la squadra comunque ha creato almeno quattro occasioni clamorose (il colpo di testa di Belotti, i due tiri-cross di Immobile che hanno attraversato tutta l’area, la serpentina solitaria di Baselli) più il rigore nel finale, anche se la vittoria non è arrivata. La squadra, quindi, ha dato segni di vita, a tratti anche incoraggianti, ma la sostanza è che anche il Carpi non esce assolutamente con le ossa rotta dalla casa del Toro. Ed è un grandissimo rammarico per tutto l’ambiente, perché con qualche punto in più in queste ultime gare disputate all’Olimpico, non si sarebbe comunque potuto lottare per qualcosa di importante, ma la classifica sarebbe stata certamente più bella e l’ambiente sicuramente più unito. Invece, la Maratona ha praticamente licenziato Ventura e fischiato nuovamente la squadra: che finisca al più presto questo maledetto campionato, cominciato alla grandissima ma che, da qualche mese, ha preso una brutta piega.
     
    Emanuele Pastorella
     

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