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  • Toromania: una vittoria che vale più di tre punti

    Toromania: una vittoria che vale più di tre punti

    Al termine della sfida contro l'Atalanta, il match winner Cesare Bovo ha definito il successo contro i bergamaschi "la vittoria della svolta". Probabilmente è ancora presto per sapere se davvero è cominciato un nuovo campionato per il Toro, dopo due mesi in cui i granata hanno collezionato appena due punti in sei partite e sono crollati nella parte della classifica, ma sicuramente i tre punti dell'Atleti Azzurri d'Italia valgono tantissimo. Per come sono arrivati, per dove sono arrivati e per quello che possono rappresentare nel futuro prossimo della squadra di Ventura.

    I granata si sono presentati a Bergamo senza timori reverenziali, facendo la partita su un campo difficile e contro una formazione particolarmente temibile tra le mura amiche: solo l'Hellas Verona, all'ultimo secondo, era riuscito a uscire indenne dal fortino nerazzurro. Frosinone, Empoli, Carpi e Lazio, in ordine cronologico, non avevano avuto scampo, invece il Toro ha dominato, in lungo e in largo, per ampi tratti della gara. Si è rivisto un gioco finalmente fluido e una manovra tornata avvolgente, anche se questi aspetti non erano mai mancati, nemmeno nel periodo più buio: eccezion fatta per le trasferte a Modena contro il Carpi e a Roma contro la Lazio, la squadra di Ventura aveva sempre creato, senza però raccogliere quel che aveva seminato. Ieri, invece, avesse dilagato vincendo con due o tre gol di scarto, non avrebbe sicuramente rubato nulla. Il "colpevole", se così si può chiamare, è Andrea Belotti, che si è letteralmente divorato almeno tre occasioni clamorose. L'ex attaccante del Palermo non si è ancora sbloccato, ma ogni partita va più vicino alla rete: di questo passo, la gioia arriverà molto presto. 

    Inoltre, un altro aspetto per cui la squadra di Ventura va elogiata è la capacità di non aver concesso nulla all'Atalanta. Padelli ha vissuto soltanto un brivido, seppur enorme, quando si è trovato solo all'uno contro uno con Denis: per sua fortuna, l'argentino non ha avuto la freddezza per batterlo e ha "ciabattato" fuori. Per il resto, soltanto qualche mischia nel finale, ma il portiere, nell'arco dei 90 minuti, non ha dovuto compiere nessun intervento complicato. E questo, per il Toro, è un enorme passo avanti, visto che la difesa era finita nel mirino della critica per i tanti gol subiti (basti pensare che, se si considerano soltanto le trasferte, i granata prendevano almeno una rete da undici mesi consecutivi, da Inter-Torino 0-1 di gennaio 2015)

    Ventura può sorridere, i suoi ragazzi sono finalmente tornati a vincere e si sono imposti da grande su un campo difficile. Da Bergamo, il Toro deve tornare maggiormente consapevole dei propri mezzi, e guardare con fiducia al futuro, visto che tanti infortunati stanno pian piano rientrando a disposizione. Parlare di svolta, però, è ancora presto: in un campionato come questo, in cui se si porta a casa una vittoria si arriva nelle zone nobili della classifica e se si esce sconfitti si sprofonda nei bassifondi, la partita della svolta è sempre quella che bisogna ancora disputare.

    Emanuele Pastorella

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