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  • Vivo X Lei: Milan, la colpa non è né dei giocatori né dell'allenatore

    Vivo X Lei: Milan, la colpa non è né dei giocatori né dell'allenatore

    Ruggero Valli: Basta queste storie

    Sono daccordo con l'allenatore del Milan da buon milanista mi sento di dire che è ora di far basta di queste persone che si credono dei campioni quando non sono degni di portare questa maglia, per la loro "intolleranza" al lavoro, al sacrificio per amore della squadra e della società. Sono solo dei mercenari fuori chi ruba lo stipendio a cominciare dal mitico Galliani ormai arrivato alla fine è giusto che si faccia da parte per amore del Mitico Milan. Berlusca sai il mitico Van Basten, Maldini, Baresi, Rijkaard Gullit, Ancelotti eccttt ectt che amavano il Milan erano tutt'altra pasta di persone sia in campo che fuori

    Federico Zanon risponde

    Ruggero, prima di tutto grazie per aver lasciato il tuo commento sulla community Vivo X Lei. Quello che scrivi è ampiamente condivisibile. Dopo il 2009 il Milan è stato investito da un profondo ridimensionamento economico, il quale non ha però portato ad una svolta sulle abitudini di fare mercato. Escludendo quest'estate, nella quale dalle casse rossonere sono usciti circa 85 milioni di euro, negli ultimi anni è stato fatto un mercato con pochi soldi e soprattutto poche idee. Galliani si è affidato ai soliti agenti, ha chiuso affari con i soliti presidenti, dando pochissimo spazio allo scouting. Non tutti i giocatori arrivati a Milanello in questi anni non erano sulla carta e non si sono dimostrati effettivamente all'altezza, ma se quando mancano i risultati a pagare è l'allenatore non si può dire lo stesso per chi è stato ed è a capo della campagna acquisti. In questi anni sono arrivati troppi giocatori che stonano con la gloriosa storia del Milan, ai quali sono stati garantiti stipendi assurdi e ai quali è stato concesso tutto. La soluzione? Che Berlusconi o chiunque prenda le redini del Milan torni ad occuparsi del club quotidianamente. Dando finalmente spazio alla meritocrazia ed eliminando chi commette errori grossolani. Se chi decide fa le cose per bene, il resto viene di conseguenza. 

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