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  • Boban: "Avevo chiuso per Dani Olmo e Szoboszlai al Milan, ma non mi diedero l'ok. Con Maldini, Tonali non sarebbe mai andato via"

    Boban: "Avevo chiuso per Dani Olmo e Szoboszlai al Milan, ma non mi diedero l'ok. Con Maldini, Tonali non sarebbe mai andato via"

    E' uno Zvonimir Boban pieno di curiosi retroscena legati principalmente al calciomercato e alla sua esperienza di dirigente del Milan, ma non solo, quello che si è confessato in una lunga intervista al canale Youtube del nostro editorialista Andrea Longoni, “Milan Hello”. Tanti ricordi della sua breve avventura al fianco di Paolo Maldini, dall'estate del 2019 dopo l'addio di Leonardo alla separazione giunta solo qualche mese più tardi.

    Lasciato l'incarico alla Fifa al fianco del presidente Gianni Infantino, Boban ha partecipato alla costruzione della squadra, operando pure sul mercato. E arrivando ad un passo dall'assicurarsi due talenti del calcio europeo come Dani Olmo e Dominik Szoboszlai:  "Personalmente sono andato a chiudere Dani Olmo. Non hanno voluto farlo, era gennaio 2020. Era tutto accordato, si doveva magari alzare qualcosa, ma era un affare da 18 più 2. Avevamo preso anche Szoboszlai, era tutto accordato: 20 milioni della clausola col Salisburgo. Due operazioni che avremmo concluso con le cessioni di Piatek e Suso. Anche lì negato e mi son detto: 'Ma che roba è?".

    Due giocatori che invece arrivarono nel gennaio 2020 e contribuirono sensibilmente a creare un nuovo clima al Milan furono certamente Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer, secondo la versione di Zvone Boban: "Arrivo, mi rendo conto che la squadra va cambiata tutta e di fatto in sei mesi abbiamo cambiato 13 giocatori. Era chiaro che non eravamo completi, infatti dopo il mercato dico in un'intervista che i bimbi da soli non possono giocare. E in società erano abbastanza arrabbiati. Ma ho dovuto dirlo perché era giusto così, non potevano crescere da soli e infatti a gennaio prendiamo Kjaer e Ibrahimovic, due innesti fondamentali per tutto il viaggio verso lo Scudetto. Senza quei due, soprattutto senza Zlatan, nulla sarebbe stato creato di quel Milan che va verso lo Scudetto e anche verso un'identità. Che Pioli, pur con tante cose sulle quali non ero d'accordo, è riuscito a inculcare".

    Anche dopo l'addio di Boban, la direzione dell'area tecnica del Milan è rimasta – fino al giugno 2023- nelle mani del grande amico ed ex compagno di squadra Paolo Maldini, che in tandem con Frederic Massara portò in rossonero, tra gli altri, Sandro Tonali. Sulla sua cessione, al Newcastle, l'ex campione croato ha un parere molto chiaro: "Paolo non l'avrebbe mai lasciato andare. Siamo davanti a 70 milioni di differenza, non so quanti nello specifico. Tanti soldi ma che non dovevano mai venire al Milan perché Tonali non doveva andare via dal Milan. Perché il ragazzo è milanista e disse di no pure ad Inter e Juventus".

    Nella sua intervista ad Andrea Longoni, Zvonimir Boban aggiunge anche un parere sulle attuali differenze tra un Milan, che spera di chiudere un'annata complicata con la vittoria della Coppa Italia, e un'Inter in corsa per lo Scudetto e in finale di Champions League: "Sul piano tecnico non credo sia così lontane. Sul piano di come creare una squadra che funzioni bene si, le due società sono lontane. Se il Milan fa 3, 4 innesti giusti che riequilibrano un po' la cosa e diano una logica al gioco, che non c'è, perché non c'è da tutto l'anno, allora si può sperare di avere una squadra vera. Adesso questa non lo è, invece l'Inter lo è, una squadra competitiva, che sa sempre cosa fare. Noi non abbiamo un'identità".

    Il Milan di Conceicao mercoledì scende in campo per conquistare il secondo trofeo stagionale, dopo la Supercoppa vinta a Riyad nel derby contro l'Inter: avversario allo stadio Olimpico di Roma è il Bologna di Vincenzo Italiano, in quella che si prospetta una finale combattuta, come confermato anche dalle quote e il pronostico della Finale Coppa Italia Milan-Bologna. 

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