
Ce l'ho con... Juve, serve una scossa: ora sono gli altri a fare i prezzi
LA JUVE SUBISCE - Una costante che ha generato qualche dubbio nei tifosi della Vecchia Signora, ancora sotto choc per la cessione al Milan di Bonucci per 42 milioni di euro che, al netto dell'acquisto di De Sciglio per 12, si riduce a 30. E' come se Marotta e Paratici si stessero muovendo subendo le pretese dei club interlocutori piuttosto che imporre le proprie condizioni, come avverrebbe normalmente per l'ingaggio di giocatori con situazioni contrattuali favorevoli all'acquirente o per la cessione di calciatori molto ambiti in giro per l'Europa. Il segnale che la Juve sta dando non è un segnale di forza, di autorevolità, quella che ha saputo manifestare negli scorsi anni.
MA QUALI AFFARI? - E' vero, i prezzi sono fatti dal mercato e il club di Corso Galileo Ferraris non è l'unico ad aver soprappagato alcuni dei propri nuovi acquisti e basterebbe guardare ad alcune operazioni concluse dal Milan (Biglia e la coppia Rodriguez-Musacchio, anche loro in scadenza nel 2018) o in via di definizione da parte dell'Inter (Keita dalla Lazio per una cifra non lontana dai 20 milioni) per rendersi conto che la iper-valutazione stia diventando una bizzarra abitudine. Ma in questo caso parliamo della Juve, di una società che da anni domina in Italia e che ha disputato due finali di Champions League nelle ultime tre stagioni, anche attraverso i suoi investimenti sul mercato. Se soltanto un anno fa descrivevamo il pagamento delle clausole rescissorie di Pjanic e Higuain come messaggi di forza nei confronti delle rivali interne, il trend oggi sembra essere cambiato. Dov'è finita la vecchia Juve?