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  • Crotonemania: la sottile linea verde

    Crotonemania: la sottile linea verde

    • Michele Santoro
    GIOVANI, ANZI GIOVANISSIMI. Se italiani ancora meglio. Questi sembrano essere i requisiti a cui dovranno rispondere i prossimi colpi di Vrenna e Ursino. Giovanni Crociata è solo il primo di una (forse lunga) serie di ragazzi che abbasserà ulteriormente l’età media della rosa. Infatti, potrebbe presto fargli compagnia un altro classe ’97, Rolando Mandragora, reduce da un brutto infortunio che gli ha fatto saltare praticamente tutta la scorsa stagione, ma rinvigorito dall’ottimo Mondiale under 20 con l’Italia. C’è da battere la concorrenza del Genoa, che ha lanciato in A il calciatore, ma la Juve preferirebbe la destinazione calabrese, dove avrebbe praticamente il posto da titolare assicurato. Molto più difficile e complesso che i due vengano seguiti da uno ancor più giovane di loro, Patrick Cutrone, classe ’98, che a suon di gol si sta guadagnando la fiducia di Montella e, soprattutto, della vulcanica coppia Fassone-Mirabelli, ancora alla ricerca del colpo che faccia saltare il banco. Chissà che, con un baby prodigio così in casa, i due non si convincano che non c’è poi così bisogno di passare alle cose formali. I pitagorici, dal canto loro, hanno ancora bisogno di fare qualcosa nel reparto offensivo senza rinunciare alla freschezza dei vent’anni: occhi puntati sul nigeriano Umar Sadiq, altro ’97, chiuso alla Roma dalla concorrenza e pronto a fare nuove esperienze dopo quella, fioca, di Bologna. Poi c’è la suggestione Moise Kean che, a differenza di tutti gli altri, è un millennials, cioè nato nel 2000, e come procuratore ha un certo Mino Raiola, non proprio uno sprovveduto nel contrattare il destino dei propri assistiti.

    TROPPO GIOVANI? Fin qui i sogni a sfumature verdi della dirigenza, ma spulciando tra i nuovi acquisiti si può notare comunque una certa coerenza. Degli otto nuovi arrivi solo Mariano Izco, 34enne, alza leggermente l’indice di anzianità del gruppo; tutti gli altri si mantengono sotto i 28 anni. Un azzardo? No, almeno in Calabria. “Garanzia giovani” per il Crotone ha sempre funzionato ed il sesto senso di Ursino non ha mai toppato, e non lo farà neanche in questa stagione. A prescindere da chi arriverà, la società fa benissimo a puntare su atleti di primo pelo, affamati e disposti a tutto per balzare agli onori della cronaca. La differenza non la fa la carta d’identità, ma la bravura e l’accuratezza con cui si tratta la palla: i profili elencati poco sopra paiono essere degli ottimi interpreti di questa capacità. Sbaglia chi pensa che la massima categoria non sia “un paese per giovani”; tutto, ma proprio tutto, dal mercato delle grandi del nostro campionato ai risultati delle rappresentative giovanili nazionali, rema a favore della gioventù nostrana. Almeno sul curriculum sportivo, l’esperienza non è l’unica cosa che conta.
     

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