Dybala in Arabia, cosa c'è dietro la scelta della Roma: dall'ingaggio alla politica dei Friedkin
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Paulo Dybala ha accettato l’offerta dell’Al-Qadsiah. Dopo giorni di dubbi, la Joya si è decisa a dire sì alla proposta araba. L’argentino ora andrà a guadagnare 75 milioni di euro in tre anni (bonus inclusi). La palla adesso ai due club che dovranno trovare l’accordo economico. Fino ad oggi Roma e Al-Qadsiah non hanno mai ufficialmente trattato poiché da Trigoria aspettavano il via libera da parte di Dybala.
PERCHE' - Ma come mai la Roma ha deciso di liberarsi del suo miglior giocatore? I motivi non sono di natura tattica perché Paulo resta la luce della squadra nonostante i diversi problemi muscolari che hanno condizionato la sua carriera. Il problema è economico. Paulo ha nel contratto una clausola che avrebbe portato il suo contratto a rinnovarsi automaticamente fino al 2026 con un sostanzioso aumento dell’ingaggio. Infatti, bastavano 15 partite per far arrivare il suo stipendio a 7 milioni più 2 di bonus. Una cifra considerata troppo alta dalla società giallorossa. Per questo il club ha dato l'ok all'argentino per poter trattare
LA POLITICA DEI FRIEDKIN - Questa estate i Friedkin hanno deciso di cambiare politica. Via tutti i giocatori con degli ingaggi altissimi come Lukaku, Spinazzola, Rui Patricio e Aouar. Dentro giocatori giovani con degli stipendi in linea con la volontà del club. In questo vortice di tagli ci si è ritrovato anche Paulo Dybala. La Roma per tutta l’estate ha provato a cedere altri giocatori: Abraham, Bove, Karsdorp e Smalling sono rimasti sulla lista dei cedibili ma di offerte concrete non ne sono arrivate. Probabilmente con le loro cessioni non ci sarebbe stato bisogno di lasciar andare via così facilmente Dybala, ma a oggi è l’unico con una vera offerta davanti che ha già accettato.
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