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    Per il Pallone d'oro è corsa a quattro, ma non può non vincerlo Lamine Yamal

    Per il Pallone d'oro è corsa a quattro, ma non può non vincerlo Lamine Yamal

    Donnarumma, Lautaro Martinez, Bastoni, Yamal. Se dipendesse da me, il mio voto per il prossimo Pallone d'oro non uscirebbe da questo ristretto gruppo di calciatori. In un anno in cui non si celebreranno grandi tornei riservati alle nazionali e in cui il peso della Champions League sarà determinante per la scelta del vincitore – privando verosimilmente un giocatore straordinario come Momo Salah dell'occasione di una vita – è davvero complicato giocatori più determinanti o simbolici per le sorti delle rispettive squadre. Di questi solamente uno è fuori dal novero dei finalisti per la conquista della coppa più ambita, eppure...

    Un portiere non vince il premio istituito da France Football dal lontanissimo 1963 (Yascin), onoreficenza negata a grandissimi nel ruolo come Dino Zoff, Gigi Buffon o Iker Casillas, per restare in epoca moderna. Ma le prestazioni di Gigio Donnarumma nella fase finale di questa edizione di Champions League – dalla lotteria dei rigori contro il Liverpool ai miracoli in serie contro Aston Villa e Arsenal – hanno letteralmente trascinato un PSG ormai privo di stelle degne di Hollywood fino all'atto conclusivo della competizione. Facendo, anche da un punto di vista stilistico e spettacolare, il giro del mondo. Un difensore non si aggiudica il Pallone d'oro dal 2006 ed è un anno e una ricorrenza che ricordiamo con particolare piacere, perché rimanda a Fabio Cannavaro e allo splendido trionfo mondiale in Germania. Eletto a simbolo di una difesa assolutamente insuperabile e per questo iconico, oggi invece in Europa non è semplice trovare un calciatore che, per unicità delle caratteristiche, sappia risultare altrettanto bravo nell'attrarre giudizi unanimi sulla sua bravura. Alessandro Bastoni però, grazie al lavoro dell'Inter ed in particolare a quello che ha fatto Simone Inzaghi per esaltarne le qualità, idealmente oggi rappresenta questo. Una delle chiavi dello sviluppo del gioco dei nerazzurri è poter contare su un centrale con un piede sinistro con pochi eguali, che diventa un'alternativa ulteriori allo sviluppo del gioco offensivo. E che, per cattiveria e leadership, si è rafforzato ed è migliorato ulteriormente negli ultimi tempi crescendo di pari passo col resto della squadra.

    Portieri e difensori sono spesso decisivi nel permettere di aggiudicarsi le vittorie dei lunghi tornei, ma le partite singole, quelle che possono segnare un'epoca – come sarebbe nel caso della conquista di una Champions League – sono materia dei calciatori di maggiore estro e capacità risolutiva. Quindi degli attaccanti. E osservando lo sviluppo della competizione, tranne Lautaro Martinez quelli che sono venuti a mancare in questa edizione sono stati proprio i numeri 9 più affermati. Il capitano dell'Inter, che in Italia è una certezza e in Europa invece aveva sempre balbettato un po' di più, questa volta non ha mancato un appuntamento nella fase ad eliminazione diretta. A bersaglio agli ottavi contro il Feyenoord, ma soprattutto mattatore nella doppia sfida contro il Bayern Monaco e poi a segno anche nell'epica partita di ritorno contro il Barcellona.

    Eppure, eppure... Eppure quello che a 17 anni Lamine Yamal ha mostrato al mondo del calcio, sul palcoscenico più importante, nella competizione per club più vista nel pianeta è semplicemente sensazionale. Un anno fa vinceva con la Spagna l'Europeo, da protagonista e pochi mesi dopo essere diventato titolare al Barcellona. Ma la dimostrazione di onnipotenza offerta quest'anno in Champions League e la naturalezza con cui ha giocato nell'ultimo mese – doppia semifinale con l'Inter compresa – ci fanno pensare di essere di fronte ad uno di quei giocatori destinati a fare epoca. Se i paragoni con illustri predecessori sono prematuri e rischiano di essere deleteri per il ragazzo, l'eventuale vittoria di un Pallone d'oro sarebbe invece naturale per quello che abbiamo visto sul campo. Nessuno ha spostato gli equilibri in Europa come lui, nessuno è stato il simbolo di una squadra come Yamal. Se tra qualche mese dipendesse da me, la scelta sarebbe bella che fatta.

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    Marcia Maornay
    Marcia Maornay

    Una cosa è certa. Quest'anno, dopo ripetiui successi, il Truffatore d'Oro non lo vincerà il Real...

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