Ex Inter e Roma, clamoroso Santon: 'Costretto a lasciare il calcio a 31 anni, il mio corpo non ce la fa più'
A trentuno anni dice basta. Consapevolmente.
"Nel primo anno in cui sono stato messo fuori rosa, ho vissuto un controllo dopo l'altro ma non c'è niente da fare: l'unica cosa sarebbe rischiare di avere delle protesi. Ancora riesco a camminare sulle mie gambe ma per fare il giocatore professionista serve altro".
Coscienza e lucidità. Anche di quelle che sono le sue fragili ginocchia.
"Ho il ginocchio sinistro dove non mi sono operato che però è andato. Mi impedisce tante cose... E poi c'è il famoso ginocchio destro: mi sono operato tre volte. Cartilagine, tolto tutto il menisco esterno ma appena faccio un minimo sforzo, si gonfia e non si piega più. In automatico tutti i miei infortuni al flessore partono da lì. In Serie A devi spingere, il ginocchio destro non si piega, sforzavo la gamba sinistra e il flessore è... andato. Ogni minimo sforzo c'è sempre da stirarsi, da star fermi. Giochi una gara, ne stai fuori cinque".
Ha ricevuto profonde critiche a Roma, da chi non conosceva la sua situazione.
"Mi dicevano 'stai a rubare i soldi a Roma'. Figuriamoci: col club eravamo a posto sul salutarci, il punto è che non riuscivo a passare le visite mediche altrove".
LA CARRIERA - Davide Santon, classe 1991, lascia il calcio dopo essere cresciuto nelle giovanili dell'Inter, prima del prestito a Cesena e dell'esperienza in Inghilterra col Newcastle. In seguito il ritorno in nerazzurro, prima dei quattro anni alla Roma, dalla quale si è svincolato in questa stagione.