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  • Insigne, un'assenza che fa rumore. Ora il Napoli merita chiarezza sul futuro

    Insigne, un'assenza che fa rumore. Ora il Napoli merita chiarezza sul futuro

    • Andrea Distaso
    Una reazione da squadra, da gruppo che nel momento di maggior tensione e difficoltà ha deciso di compattarsi. Per lasciarsi alle spalle le ultime settimane, contraddistinte da un silenzio imposto e mai così carico di brutti pensieri. Contro il Liverpool, nella tana di Anfield, si è rivisto a tratti il vero Napoli, ma lui, Lorenzo Insigne, il capitano, una delle guide dello spogliatoio, no. Era a casa, a smaltire i postumi dell'infortunio al gomito subito contro il Milan e forse a riflettere sul da farsi. A rimuginare sui 310.000 euro di multa comminati da De Laurentiis per punire la sua ribellione contro il diktat presidenziale. Ma il no al ritiro e le sue conseguenze dal punto di vista disciplinare nascondono un malessere tra le parti che nasce da molto più lontano e che rischia di avere ripercussioni sul matrimonio tra Insigne e il Napoli.

    IL MESSAGGIO DI INSIGNE - Dopo mesi di liti, anche molto vivaci, Carlo Ancelotti ha preso le difese del giocatore alla vigilia del delicato impegno di Champions League, ha ribattuto con veemenza a chi ipotizzava che l'infortunio di Insigne fosse diplomatico, la classica giustificazione per evitare un'altra esclusione per scelta tecnica. Ma in una situazione tanto elettrica e nella quale l'unica necessità era di riportare un pizzico di calma e di serenità, come si può leggere la scelta dell'attaccante di restarsene a Napoli, in famiglia, e di non fare sentire la sua vicinanza ai compagni partecipando, anche da infortunato, alla trasferta? Il ruolo di capitano può essere esercitato nelle forme più diverse all'interno di uno spogliatoio e probabilmente essersi tirato fuori così, in queste circostanze, è un altro modo di inviare un messaggio a qualcuno.

    E ORA CHE SI FA? - Già, ma ora che si fa? Perché la stagione è ancora lunga e potenzialmente ricca di prospettive e i ragionamenti sul futuro appaiono oggi fuori luogo e quanto meno prematuri. Il balletto sul contratto di Insigne a cui assistiamo sistematicamente ogni anno è diventato stucchevole, snervante certamente per i tifosi del Napoli, deleterio per il suo rendimento e per la tranquillità all'interno del club per il quale gioca. Ma mai come in questo momento è lecito porsi la madre di tutte le domande: cosa vuole fare Insigne? Restare, lasciarsi alle spalle ogni tipo di polemica e provare davvero ad essere il trascinatore di questa squadra e uno dei riferimenti del nuovo corso, o ripartire da zero e farlo da un'altra parte?

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