Roberto Mancini lo ha voluto con tutte le proprie forze perché è un suo uomo, uno di cui si fida, che sa compattare e trainare il gruppo intero. Felipe Melo è uomo spogliatoio, ma l’avventura nerazzurra del brasiliano è fitta di luci (poche) e ombre (molte). E adesso più che mai si insinua un dubbio: tornando indietro di qualche mese, Mancini insisterebbe allo stesso modo in favore dell’ex Galatasaray? 

DIFFICOLTA' FISICHE E MENTALI - Dopo quattro mesi di Inter il brasiliano non ha mai dato la sensazione di essere entrato in forma: spesso in affanno e in ritardo sull’avversario; la partita contro la Lazio è un chiaro esempio delle difficoltà che palesa sul campo, fisiche e mentali. Attualmente Melo è il centrocampista meno utile alla causa, lo dicono numeri e prestazioni. Tutti hanno fatto meglio di lui: da Medel a Brozovic, passando per Guarin e Kondogbia. E con il giovanissimo Gnoukouri in rampa di lancio, valeva veramente la pensa investire soldi per Felipe Melo? 

IL GIOCO VALE LA CANDELA? - Mancini ha voluto il brasiliano più per le qualità da leader che per le doti tecniche, ormai appannate da tempo. Il problema è che adesso anche il leader sta venendo meno. La sensazione è che Melo abbia bisogno dell’Inter più di quanto l’Inter abbia bisogno di Melo. Ma a questo punto il gioco vale la candela?