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  • Intermania: Leo libero di non inventare

    Intermania: Leo libero di non inventare

    • Cristian Giudici

    "Libero e felice", come una farfalla. Leonardo si presenta all'Inter con lo stesso stile mostrato al Milan: garbato e gentile, ma allo stesso tempo deciso e sicuro di sè. Inizialmente la sua 'promozione' alla guida dei rossoneri venne letta come la necessità societaria di mettere in panchina uno 'yes man'. Col passare del tempo il brasiliano ha dimostrato tutt'altro, non sottraendosi mai al confronto con Berlusconi fino ad arrivare all'addio.

    Ora Leo riparte dall'altra sponda del Naviglio, in un ambiente assai differente. Basti pensare ai presidenti: in estate Berlusconi lasciò a bocca asciutta Allegri nel suo primo giorno di Milan, invece Moratti (per la prima volta presente alla presentazione di un nuovo allenatore) si è limitato ad una breve introduzione per poi lasciargli tutto il palcoscenico.

    Quello che non cambia è lo spirito "libero" dell'uomo Leonardo. Innanzitutto non ha cercato di 'arruffianarsi' i suoi nuovi tifosi: 13 anni di Milan non si possono e non si devono dimenticare. Poi, al contrario di Benitez, ha avuto l'umiltà di chiedere qualche consiglio al maestro Mourinho. "Sono l'allenatore e devo solo mettere la squadra nelle migliori condizioni". Bravo, Leonardo de Araujo: hai iniziato col piede giusto. Le 'invenzioni' lasciamole a Leonardo da Vinci...

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