
Juan: "De Rossi diventerà un grande tecnico, non guardate quel che è successo"
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“Lo ricordo come un periodo meraviglioso. In spogliatoio mi integrato subito perché c’erano tanti brasiliani: quanti scherzi e quante risate! E poi che squadra eravamo… In panchina avevamo un genio come Spalletti. Poi anche con Ranieri abbiamo fatto bene. Sono contento che oggi ci sia ancora un signore come lui a guidare la squadra. Noi quegli anni avevamo un gruppo super, formato da tanti ottimi calciatori. E poi c’era Francesco. Un brasiliano nato a Roma”.
UNO DEI PIU' FORTI - “Totti? Si. Ma senza dubbio. Era speciale, poteva giocare in qualsiasi club del mondo. Io non amo le classifiche, ma aveva quella magia che avevano i Ronaldinho, i Ronaldo e quel tipo di giocatori lì. Fuori dal comune, direi”.
IL SUO BRASILE - “Sì, è stato davvero un peccato. Avevamo una rosa che non serve manco dire quanto era forte. Forse ci è mancato un po’ di equilibrio e un po’ di fortuna. In spogliatoio, ovunque ti giravi, trovavi un campione”.
ROMA IN CHAMPIONS? - “Lo spero, ma non è semplice. Ranieri è fantastico, io l’ho avuto come allenatore e ve lo assicuro. Però nel girone d’andata hanno perso parecchi punti, quindi si sono trovati costretti a rincorrere. Sarebbe una bella impresa, sicuramente saranno lì a giocarsela fino alla fine”.
SU DE ROSSI - “Voglio dire che diventerà un grande tecnico, indipendentemente da come è andata con la Roma. Ne sono certo. Daniele è uno che ama mettersi in gioco, la sfida lo galvanizza non lo spaventa. Anche quando giocavamo aveva il physique du role dell’allenatore. Una grinta e una carisma unici. Sarebbe morto per la squadra e noi con lui”.