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  • Juve-Genoa del 1906: gol non visti, rigori e un arbitro... in fuga!

    Juve-Genoa del 1906: gol non visti, rigori e un arbitro... in fuga!

    • Alessandro Bassi
      Alessandro Bassi
    Oggi andiamo con il ricordo ai primi anni di vita del calcio in Italia, quando il Genoa comandava e le altre società, appena nate, rincorrevano. In particolare oggi ricordiamo un Juventus-Genoa del 1906, tra polemiche, presunti gol non visti, rigori concessi e falliti e un arbitro...in fuga.

    IL CAMPIONATO DEL 1906 - L'edizione numero 9 del campionato italiano di calcio prevede eliminatorie regionali e un girone finale a tre squadre con partite di andata e ritorno, come abbiamo già avuto modo di parlarne in passato. È uno dei campionati più combattuti della prima fase pionieristica del nostro football. Un torneo pieno di imprevisti, polemiche e partite combattute con  Juventus, Milan e Genoa, il meglio del calcio italiano dell'epoca, qualificate per il girone finale a tre.

    IL GENOA AL TRAMONTO DI UN'EPOCA - Il Genoa sta vivendo gli ultimi attimi dell'epoca straordinaria dei pionieri, un periodo fatto di vittorie e di primati. Il Genoa dei pionieri possiamo sintetizzarlo in 6 titoli italiani vinti in otto edizioni del campionato, dal 1898 al 1905, targhe e trofei messe in bacheca, primi incontri internazionali e un'importanza sempre più dominante nella politica federale, agevolata anche dalla cospicua dote finanziaria. Insomma, il Genoa dei pionieri è la prima società che “governa” il giovane calcio di casa nostra, ma quei pionieri hanno fatto il loro tempo e per vedere il nome del Genoa scritto nuovamente sull'albo d'oro del campionato occorrerà attendere il 1915, l'unico campionato in Italia mai portato a termine, con polemiche annesse.

    I BIANCONERI CAMPIONI IN CARICA - La Juventus non ancora griffata Agnelli è una società di giovanissimi che anno dopo anno cresce nell'entusiasmo tanto da arrivare nel 1905 a vincere il campionato, il suo primo titolo italiano. Se in quel 1906 l'anima pionieristica del Genoa è al tramonto, i pionieri bianconeri sono al loro vertice: campioni d'Italia del 1905, grandi favoriti per il torneo dell'anno seguente, che non vinceranno per una “questione di principio”, cose che accadevano in quegli anni nei quali passione e animo risorgimentale si mescolavano facendo rotolare un pallone.

    UN ARBITRO IN FUGA! - Il girone finale del campionato 1906 è un torneo nel torneo che vedrà numerosi colpi di scena, tra partite rinviate per neve, altre buttate in rissa e altre non giocate per...asserita inutilità! Insomma, ce n'è per tutti i gusti. Il fatto è che le tre protagoniste sono il meglio che il giovane football italiano può offrire: il Genoa alla ricerca del suo 7° sigillo, i bianconeri per la riconferma da campioni in carica e il Milan in netta ascesa e già campione d'Italia nel 1901. Il 18 marzo 1906  al Velodromo Umberto I di Torino è in programma Juventus-Genoa, parte del cui incasso è previsto vada destinato alle vittime dell'incidente minerario di Courriéres di una settimana prima. L'incontro è da subito combattuto ma è verso la fine del primo tempo che si accendono gli animi. In una veloce azione il Genoa si porta nell'area juventina dove ne nasce un furibondo batti e ribatti sino a quando Durante, il portiere bianconero, riesce a respingere il pallone. I genoani esultano sicuri che il pallone abbia già oltrepassato la linea di porta, juventini e arbitro sono di diverso avviso. Si va così al riposo sul pareggio, ma ad inizio ripresa la Juventus riesce a portarsi in vantaggio. Pochi minuti e l'arbitro fischia un calcio di rigore per il Genoa, che Bugnion si fa parare da Durante. Trascorre una manciata di minuti e Durante torna protagonista, questa volta parando un secondo calcio di rigore tirato da Mayer. Gli animi, sia dentro che fuori dal campo, si riaccendono e quando il genoano Goetzlof colpisce con un calcio alla schiena lo juventino Diment il pubblico reagisce con violenza, uno spettatore invade il campo, nasce un parapiglia tra spettatori e giocatori tale da costringere Meazza – l'arbitro di quell'incontro – a sospendere il gioco, quando mancano circa 10 minuti al 90°. Eh, l'arbitro. Visti i calci e i cazzotti che stanno volando in campo, l'arbitro fischia la sospensione e se ne va a gambe levate, tanto che neppure una volta che il clima sarà tornato sereno sarà disponibile e l'incontro non verrà ripreso. I giocatori della Juventus sono in campo, il Genoa vi torna solo “un istante per dichiarare che si ritira, salvo denunciare reclamo alla Federazione”. L'incontro tra Juventus e Genoa non verrà più ripreso e passerà alla storia per essere la prima partita del campionato italiano di calcio a non essere portata a termine. La Federazione deciderà di non assegnare la vittoria a tavolino alla Juventus, decretando di giocarla nuovamente a Milano, in campo neutro, anche questa una “prima volta” del nostro campionato.


    (Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

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