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  • Juve, l'ex Trezeguet: 'Manchester e Mondiale, è stata dura. Mbappé? Più tecnico di Cristiano Ronaldo'

    Juve, l'ex Trezeguet: 'Manchester e Mondiale, è stata dura. Mbappé? Più tecnico di Cristiano Ronaldo'

    David Trezeguet, ex attaccante della Juventus, parla al Clarin, rivivendo la sua carriera, partendo dal Mondiale vinto nel '98: "Ho vissuto tutto in maniera molto emotiva. Ma a quell'età è difficile capirlo. Mi sono reso conto di cosa significasse essere campione del mondo da grande, più quando mi sono ritirato che quando avevo 20 anni. È emozione. ho vissuto molto bene, nonostante ci fossero anche cose negative che fanno parte della vita del calciatore. Quindi dico sempre che i grandi calciatori sono quelli che si alzano dopo una sconfitta. Ho sempre seguito quell'idea ed era un po' il mio modo di pensare e di vivere".

    I DOLORI - "Quando mi sono sentito così? Quando ho perso una finale di Champions League (con la Juventus contro il Milan nel 2003) e una finale mondiale (con la Francia contro l'Italia in Germania nel 2006). Sono situazioni che non sono semplici a livello emotivo. Ma l'anno successivo ho mostrato di nuovo le mie qualità e segnato tra 20 e 25 gol. Un giocatore forte e importante è quello che risale dopo un brutto momento". 

    SU MBAPPE' - "E' il futuro prototipo di quello che sarà il calcio. Fisicamente è il prototipo di ciò che è il calciatore europeo. Alto, tecnico, estrema velocità, calcia con entrambe le gambe, è un mix di Cristiano e Leo ma con una tecnica superiore a quella di Cristiano con un fisico incredibile e non bisogna dimenticare che ha 20 anni. Ogni generazione ha un modello da seguire e proprio come Leo e Cristiano erano dalla precedente, ora Mbappé sarà il prototipo della nuova generazione e il modello da seguire". 

    DECISIONI ISTINTIVE - "Se analizzi la mia carriera è vero che tutte le mie decisioni sono state prese con poca riflessione. Ho iniziato al Platense e ho avuto l'opportunità di andare a Monaco, essendo uno sconosciuto e poi sono andato alla Juventus e sono cresciuto. È vero che le mie scelte erano scarsamente ponderate, istintive ed emotive. Ma mi piace quel tipo di avventura. E una decisione ha portato all'altra. Ho optato per il passaporto francese e la nazionalità di quel paese perché era l'unico modo in cui dovevo giocare a calcio in Francia quando avevo la possibilità di andare. Non potevo farlo come extracomunitario. E poi tutto è successo molto rapidamente. Sono arrivato in Francia nel giugno 1995 (a Monaco) e nel luglio 1998 sono diventato campione del mondo. Tutto molto folle, molto forte e veloce".

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