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  • L'atmosfera di Londra, l'emozione di Urby e la nostalgia di Mourinho

    L'atmosfera di Londra, l'emozione di Urby e la nostalgia di Mourinho

    • Luca Talotta

    Gente diversa, atmosfera diversa. Uno stadio che è un signor stadio, uno dei tanti che popolano la metropoli londinese. Ma uno che ti fa vivere il senso d'appartenenza alla squadra. Spauracchio o no, bisogna superare la soglia dell'inferno denominato La Coruna. La costanza di una natura diversa deve crescere nella mente dei rossoneri, ormai proiettati psicologicamente ai quarti di finale ma ancora bloccati negli ottavi.

    L'Allegri pensiero è stato chiaro: cercare di segnare il prima possibile, per trascorrere 90 minuti di sano agonismo senza patemi d'animo. Che nessuno vuole, che nessuno chiede. E così, dall'alto del suggello emotivo di un Emanuelson visibilmente emozionato, s'è chiusa una conferenza stampa, quella del duo Allegri-Urby, scarna di contenuti e molto formale.

    E anche se è pur vero che il 4-0 dell'andata dovrebbe far trovare sicurezza e tranquillità ai rossoneri, un po' ci manca la veemenza verbale di quel José Mourinho che, ad ogni dire, dava un titolo da giornale. Che il prossimo uomo-allenatore-predicatore-provocatore sia Villas-Boas? Si rimarrebbe pur sempre a Milano...

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