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  • Napoli, Spalletti: 'L'anno scorso volevate cacciarmi. Adesso si può aprire un ciclo'

    Napoli, Spalletti: 'L'anno scorso volevate cacciarmi. Adesso si può aprire un ciclo'

    Luciano Spalletti è convinto: se il Napoli dovesse vincere lo Scudetto a godere sarebbe tutto il sistema calcio italiano. Lo ha ripetuto pure oggi alla vigilia della sfida con l’Udinese in Friuli: “C’è però da fare gli ultimi metri - ha ammesso il tecnico toscano -. A Udine troverò tante persone a cui sono legato a livello affettivo: sono rimasto per diversi anni in club come Udinese, Roma, Empoli e San Pietroburgo. Si dice che ho un carattere difficile, ma questa cosa stride un po'”.

    Che tipo di giornata sarà per lei domani?

    Io penso alla gioia che posso dare agli altri. Aver visto domenica i tifosi lasciare lo stadio dispiaciuta ci ha mortificato, non vorremmo mai che siano dispiaciuti. Ci nutriamo della loro felicità. Domenica il pubblico ci ha fatto capire più della nostra classifica, ci ha fatto capire quale impresa stiamo portando a termine, è il sogno che avevo quando sono arrivato a Napoli.

    Quali sono i pericoli dell’Udinese?

    Loro fanno bene tante cose, Sottil era un allenatore in campo pure quando giocava. Hanno fisicità e portano tanti uomini in area di rigore. Dovremo stare attenti. Noi certo non dovremo mai perdere la nostra convinzione e atteggiamento”

    Il mio contratto?

    Ci sono da fare altre belle cose, da giocare altre partite e poi completare un certo discorso. Festeggeremo e poi c’è da capire se rimettersi in gioco facendosi questa domanda: “Sono nelle condizioni di dare a un pubblico così quello che merita?”.

    Da dove parte lo Scudetto?

    Dallo scorso anno, questo è il secondo tempo. Hanno dato il proprio contributo anche calciatori che adesso non sono più qui. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Giocatori che hanno dato molto con la loro personalità. Se si può aprire un ciclo? Vedo delle potenzialità, poi dipende dal mercato e dalle cose che riusciremo ad organizzare. Questa squadra ha una prospettiva futura, può dare seguito ai risultati ottenuti. Sicuramente con lo scudetto al Napoli io vivrò bene il resto della mia vita calcistica e non”.

    Lo sguardo di De Laurentiis nella famosa conferenza?

    "Se mi cerca il Napoli, io dico di sì per vincere e basta. Dopo Sarri o Ancelotti, non venivo qui per lo stipendio. Avevo solo una via d’uscita, riuscire a vincere. L’anno scorso sono arrivato terzo e mi avete attaccato gli striscioni in cui mi dicevate di andar via. E le critiche ci sono ancora oggi, ma fanno parte del gioco. Sono venuto qui convinto di provare a fare qualcosa di importante"

    Il Napoli è la squadra più forte che lo allenato?

    "Difficile dirlo, il calcio evolve e accostare delle squadre passate al calcio che si gioca ora è difficile. Sono fortunato, ho allenato diverse squadre forti e calciatori fortissimi, bisogna però far venire fuori un discorso collettivo e l’entusiasmo e qui a Napoli è stato tanta roba. Chi verrà a Napoli sarà costretto a dare qualcosa in più degli altri". 

    Kvara e Di Lorenzo?

    "Kvara è un vero top player. E' delizioso e fortissimo. Può ancora imparare delle cose, come migliorare in fase difensiva. Di Lorenzo invece è un  terzino top. E' l'unico che può giocare tutte le partite ad un certo livello" 

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