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    Romamania: Ranieri non sarà il prossimo allenatore, fatevene una ragione

    Romamania: Ranieri non sarà il prossimo allenatore, fatevene una ragione

    • Gabriele Conflitti
    Non sa più come dirvelo. Claudio Ranieri non sarà il prossimo allenatore della Roma. Non vuole esserlo, non vuole farlo. A 73 anni vuole godersi il meritato riposo che già aveva assaggiato la scorsa estate ma che si è trovato costretto a interrompere per dare una mano ai giallorossi in difficoltà. Giornalisti, opinionisti e figuranti da salotto delle televisioni continuano a chiedergli di restare al timone della Roma anche l’anno prossimo, mettendolo nella scomoda posizione di doversi ripetere. Sir Claudio ha già detto in più occasioni che non sarà lui.

    IL MOTIVO - Ma non è solo una questione anagrafica, anzi. Il bene supremo, dal suo punto di vista, è la Roma. E restare a Trigoria significherebbe perdere un altro anno di tempo in una società che non fa certo del tempismo il suo fiore all’occhiello. In attesa di capire chi raccoglierà la sua eredità e scoprire quali sono questi nomi inseriti nella lista consegnata ai Friedkin, Ranieri si gode il diciassettesimo risultato utile della sua Roma, uscita imbattuta e a porta inviolata anche contro il Verona.

    VERONA - Basta una rete di Shomurodov propiziata da Soulé in avvio per sistemare la pratica, restando in possesso della gara di fronte ad un’avversaria che ci ha provato sì a pareggiarla, peccando un po’ in precisione e forse in determinazione. Certo è che i 90 minuti contro la squadra di Zanetti non è che abbiano proprio rassicurato i tifosi. Se si gratta sotto la crosta del risultato, si vede chiaramente che i giallorossi sono ben lontani dalla forma dei giorni migliori. Quella, per intenderci, mostrata tra fine gennaio e metà marzo. “Dammi tre punti, non chiedermi niente” recita l’attacco di un celebre coro della Curva Sud. Ecco, la sensazione è che in questo momento i tifosi romanisti non possano chiedere molto altro di più ad una squadra che lo stesso Ranieri vede svuotata.

    CHAMPIONS - Il primo a non credere di poter entrare in Champions League è proprio l’allenatore testaccino
    , malgrado la matematica dica che sia un traguardo ancora difficile per quanto possibile. Vero è che nessuno gli ha mai chiesto di prendere una Roma in coma irreversibile e portarla sulla passerella più ambita del calcio europeo, ma certe dichiarazioni stonano ugualmente con quella che dovrebbe essere l’intenzione di un club quarto per monte ingaggi in Serie A e che la scorsa estate ha speso 120 milioni per rinforzarsi (?). Ranieri è cambiato: è passato dal “basta con la Rometta, i Friedkin sono ambiziosi” a una tenera rassegnazione sull’andamento finale di questo campionato così sgangherato da parte della Roma. C’è da chiedersi il perché di una tale inversione. Sarà forse la nube di incertezza che aleggia su Trigoria come la nuvola fantozziana in agguato da diverse settimane?

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