
Romamania: squadra indifesa, non è tutta colpa di Juan Jesus
Perché la Roma è un animale mitologico con zanne e fauci (leggi: attacco) da coccodrillo e zampe (leggi: difesa) da pulcinetto traballante. Aldilà degli errori tecnici e di concetto di JJ, è chiaro come lo era lo scorso anno, quanto Under e Kluivert (per ora) siano meno adatti alla copertura e quanto questo pesi sull'equilibrio difensivo di una squadra che ha giocato con un centrale vero, Fazio, uno disastroso (JJ) e due terzini, Florenzi e Kolarov, che certo non hanno nella copertura difensiva la loro miglior arma.
Poi, è evidente come Pellegrini e Cristante siano meno coppia di quel che si credeva, aspettando Veretout che certo darà robustezza e rigore al movimento della squadra. Quindi, aldilà del centrale da prendere – e delle incertezze di Mancini, in difficoltà nella difesa a quattro così esposta - resta la preoccupazione per un equilibrio di squadra che non c'è a pochi giorni dal derby. Magari arriverà in fretta, magari il match d'esordio è stato solo un (doppio) infortunio. Anche perché, senza quei due errori incredibili di JJ la Roma la partita l'avrebbe vinta.
Ma con quali certezze? Non molte per ora e schemi offensivi a parte, perché se non difendi da squadra lontano non vai, è scolpito nella storia del pallone. Però, come ho sentito dire l'altra sera alla fine di Roma-Genoa, conta anche la saggezza popolare, quella che ha tratteggiato l'uscita amara di un mio amico. grande tifoso della Roma: “Sì, sì, qui tutti scienziati del pallone, ma intanto levame quello (Juan Jesus) e poi ne riparlamo de Roma-Genoa eh!”. In effetti.