
Romano: Ljajic all'Inter, i retroscena
LA CHIAMATA DI MANCINI – Quando l'operazione Eder per i nerazzurri è diventata ingestibile si è sbloccato il discorso Ljajic in modo definitivo: Ausilio chiama l'amico Sabatini e chiede Adem in prestito, via libera anche senza Juan Jesus nell'operazione che avrebbe creato problemi nell'accordo complessivo. Perché Ljajic vuole andare, Mancini lo chiama e gli conferma massima stima. Un affare aiutato anche da Fali Ramadani, agente di Jovetic come anche di Ljajic che ha apparecchiato un'operazione legata proprio ai no per Eder e Perotti; da quel momento in poi, pista in discesa per Adem che aspettava solo un segnale nerazzurro. Arrivato nell'attimo giusto per premiare chi ha sempre voluto puntare in alto e non abbassare le pretese, volontà ferma dell'ex talentino della Fiorentina.
RISCATTO GIA' PREFISSATO – Le cifre sono definite anche ufficialmente: 1,75 milioni di euro di prestito e 11 milioni per il diritto di riscatto, questo quanto l'Inter sborsa per avere Ljajic che è una comoda alternativa in più per Mancini. Non solo, perché il diritto potrebbe tramutarsi in obbligo di riscatto se Ljajic dovesse totalizzare un numero prefissato di presenze che è stato stabilito di comune accordo con la Roma. Operazione chiusa, contratto firmato da Adem e un colpo che all'Inter in attacco mancava. Curiosità: Ljajic ha ceduto anche i suoi diritti d'immagine totalmente alla società nerazzurra, troppa la voglia di dire sì alla chiamata di Ausilio prima e Mancini poi. Troppa la voglia di non cambiare mai. Firmato, Adem Ljajic.
Fabrizio Romano