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  • Sampdoria, Giampaolo: 'A Muriel è scattato qualcosa, per Cassano avrei cambiato modulo'

    Sampdoria, Giampaolo: 'A Muriel è scattato qualcosa, per Cassano avrei cambiato modulo'

    • Lorenzo Montaldo
    La grande vittoria della Sampdoria ieri in trasferta a Milano porta una firma ben precisa: è quella di Marco Giampaolo, che è stato capace di rivitalizzare una squadra che pareva essersi spenta portando in dote 6 punti tra Roma e Milan.

    L'uomo del giorno in casa blucerchiata oggi è l'allenatore ex Empoli, che però ai microfoni di Radio Rai ha voluto attribuire i giusti meriti alla sua squadra:
    "La differenza la fanno i calciatori con le loro qualità, l'allenatore ha un'idea, i calciatori cercano di metterle in pratica con le loro qualità. Penso che noi italiani trasudiamo di tensioni, ci sono pressioni interne ed esterne, interessi, e questi ragazzi quando arrivano in Italia senza sapere e conoscere si creano tanti problemi, poi magari se rimangono qualche anno incominciano a capire come funziona ed è possibile che anche loro possano subire un certo tipo di condizionamento. Si gioca a calcio per piacere e divertimento, è una passione, qualcosa che senti fortemente dentro" continua il tecnico blucerchiato. "Noi dobbiamo alimentare questa passione, la partita di calcio non deve essere come andare in guerra. Bisogna giocare per divertirsi, facendolo in maniera seria e cercando di esaltare le qualità, dobbiamo ricondurre tutto a questo. Si fa fatica, se non ci si diverte si rende meno".

    Nel passato, Giampaolo è stato spesso accostato a Juventus, Milan e Roma: "Sono stato vicino alle cosiddette grandi squadre, per me sono state opportunità e non delusioni, ci sono stato più volte vicino, le considero tutte belle opportunità che non si sono concretizzate ma ho sempre cercato di guardare avanti. Qualche nome? E' successo con la Juventus, con il Milan e con la Roma. Con la Juventus dopo l'esperienza di Siena, dopo quel campionato a Siena".

    Nel bilancio della Sampdoria vanno inserite anche le tante promesse lanciate e cresciute: "I giovani sono merito dello scouting e di chi fa determinate scelte, credo che ultimamente si fanno giocare un pò di più questi giovani ma non è un volere o meno dell'allenatore, è il club che quando costruisce una rosa di calciatori, mette a disposizione dell'allenatore un bel gruppo di giovani, a quel punto devi farli giocare per forza" riporta Sampdorianews.net. "Se hai una rosa di 25 giocatori trentenni ed hai un solo giocatore di venti allora farà fatica a giocare. Probabilmente le società hanno scelto questa via per necessità, dettate da esigenze di bilancio, sanno che con i giovani puoi fare plusvalenze, con gli anziani no. E' il club che decide, un allenatore dal momento ha un bel gruppo di giovani deve farli giocare per forza".

    Parole di stima anche per il patron Ferrero da parte di Giampaolo: "Il presidente è una persona estremamente intelligente, quando siamo a tu per tu con il presidente si parla benissimo, è diverso da quello che appare ai media. Con lui ho un rapporto franco, diretto, ha grande affetto per me, mi stima molto, non è mai entrato in merito a quelle che possono essere situazioni tecniche o scelte. Mi ha sempre dimostrato grande fiducia, il rapporto con è ottimo".

    Giampaolo poi si sofferma sui singoli, e commenta la stagione di Muriel, Torreira e anche Antonio Cassano: "A Muriel forse manca un pò di maturità, nel senso che la puoi acquisire a vent'anni, la puoi acquisire a ventidue o venticinque, ma arriva il momento in cui decidi che devi fare le cose bene. Credo che questo sia il suo anno. Me lo avevano descritto come un grande talento ma incostante, poco attento magari alla vita privata ed all'alimentazione, invece devo dire che Muriel è il solo ed unico calciatore che tiene due volte il doppio allenamento, è molto attento all'alimentazione. Credo sia scattato in lui, nella sua testa, la voglia di cambiare e lo sta dimostrando. E' soltanto merito suo".

    "​Cassano l’ho portato in ritiro, si è presentato molto bene sul piano fisico ed era anche molto dimagrito. Ritenevo che nel nostro sistema di gioco lui centrasse poco e quindi avevo anche pensato di cambiare e di giocare con un falso attaccante, quello che tutti chiamano il falso nove, e ritenevo potesse essere il sistema a lui più congeniale, infatti per far sì che questo potesse accadere avevo chiesto attaccanti con caratteristiche diverse da mettere in rosa, perché significava giocare con due ali o attaccanti laterali. Cassano è stato esemplare, si è sempre allenato bene, quando partimmo per la tournè in Spagna per lui c’era la possibilità di trasferirsi in un’altra squadra, cosa che poi non si concretizzò. Credo che nelle scelte del club, in virtù di un ringiovanimento e di un cambiamento di rotta, il cercare di mettere in squadra tanti giovani credo fosse stata una scelta programmatica, già preventivata dal club".
    ​"Torreira morfologicamente è un Medel o un Gargano, quella tipologia di calciatore, ma con buona tecnica, sa sempre dove cade il pallone, è molto intelligente. E’ un ragazzo che ha fame, fame quella vera, credo nasca in quei vicoli dove impari le cose in fretta, la furbizia, cosa significa soffrire per crescere, ha tutte quelle intuizioni che ha un ragazzo di strada.”

    ​In chiusura, Giampaolo torna anche su quel Juventus Sampdoria che gli è costato parecchie critiche, anche da parte della stampa che ha accusato i blucerchiati di essersi 'scansati' allo Stadium: "Rifarei assolutamente le stesse scelte, ci sono dei forti motivi per cui feci quelle scelte: innanzitutto la capacità di giocare tre partite in una settimana ritengo sia molto dispendioso per gli attaccanti il nostro modo di giocare. Poi c'è la fiducia da dover attribuire a tutti i calciatori della rosa perchè io non ne alleno uno, ne alleno venticinque, nel momento in cui poi hai bisogno il giocatore che non fai mai giocare e che escludi non lo trovi disponibile perchè in qualche non lo ha mai ripagato dei sacrifici che quotidianamente fa. Ci sono anche princìpi di gestione, avevo una partita molto impegnativa tre giorni dopo contro l'Inter, quindi in quel momento lì ho schierato la miglior formazione, molte volte la miglior formazione è quella che sul piano fisico può sostenere l'impegno duro e provante come un match contro la Juventus, non sono andato a Torino a rinunciare, e così è stato per la partita di Coppa Italia con la Roma, hai bisogno di coinvolgere tutti i calciatori, tenerli tutti motivati, coinvolti nel progetto, chi sta bene fisicamente perché la partita di Serie A è un impegno duro sul piano fisico e mentale - conclude il mister -. Si rispettano anche dei princìpi di gestione che per molti contano nulla ma per un allenatore sono determinanti".

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