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  • Sampmania: discount Sampdoria, dove fare lo sconto sembra un obbligo
Sampmania: discount Sampdoria, dove fare lo sconto sembra un obbligo

Sampmania: discount Sampdoria, dove fare lo sconto sembra un obbligo

  • Lorenzo Montaldo
Venghino, signori. Si accomodino, come sempre a giugno in casa Sampdoria si aprono i battenti. Prezzi di saldo, ovviamente, e guai ad alzare la testa e a provare (legittimamente) a fare i propri interessi. In questo Sampmania non discuteremo della bontà o meno della linea del 'tutti cedibili', quello magari lo faremo in altre circostanze. Parleremo, però, di un atteggiamento tanto antipatico quanto fastidioso e immotivato all'interno dell'ambiente calciomercato. Mi riferisco a quella sensazione di sufficienza con cui in molti, dagli addetti ai lavori sino ai più semplici tifosi che discutono in questa community, trattano le richieste economiche dei blucerchiati per i propri gioielli.

Risolta la questione Schick con 30 milioni freschi freschi – con buona pace di chi chi riteneva che la Samp non potesse chiedere più di 25 milioni – agli ordini di Giampaolo restano almeno altri 2-3 pezzi pregiati che fanno gola a parecchie società. Quando però i tifosi o più in generale i sostenitori delle squadre interessate leggono le quotazioni che da Corte Lambruschini fanno dei propri giocatori, iniziano le invettive e gli strali. 'Come si possono chiedere certe cifre per dei giocatori della Samp? Diamone la metà, e magari qualche contropartita'. In sostanza, il desiderio di chi scrive una cosa del genere sarebbe il seguente: busso alla porta di una società meno blasonata e meno ricca, prendo il suo giocatore più interessante, ne faccio una valutazione ribassata e diminuisco ulteriormente l'esborso inserendo qualche cartellino in esubero. A questo punto tanto vale che Osti, Pradè e Pecini nemmeno lavorino. La Samp potrebbe risparmiare anche sui loro stipendi.

Invece, la realtà dei fatti è ben diversa. Bisogna tenere a mente, prima di inoltrarsi in questo discorso, un particolare molto importante: la Samp non ha la necessità di vendere a tutti i costi. E quindi può 'giocare' sul prezzo. Leggo ad esempio di molti interesti scandalizzati dai 35 milioni chiesti per Skriniar all'Inter. Evidentemente, non hanno seguito attentamente la stagione disputata dallo slovacco, che pure ha cancellato dal campo gli attaccanti nerazzurri sia all'andata che al ritorno.Tanto è vero che l'unico gol del club milanese in due match è stato segnato da D'Ambrosio, un difensore. Skriniar è cresciuto minuto dopo minuto, intervento dopo intervento: sembra legnoso, è vero, ma arriva sul pallone sempre prima dell'avversario. E ha un fisico che gli consente di reggere il corpo a corpo con giocatori fisicamente straripanti. Facciamo un esempio? Duvan Zapata in Udinese-Samp. Scappa via a Silvestre, che non riesce minimamente a contenerlo. L'azione dopo impatta su Skriniar che non si sposta di un centimetro e lo rimbalza via. Visto con i miei occhi. Skriniar è giovane (classe 1995) e quindi con ampi margini di miglioramento, ha un contratto lungo, un procuratore che ha ammesso che rimarrà alla Samp anche la prossima stagione, per Giampaolo è incedibile e non ha alcuna clausola rescissoria. Vista la penuria di giocatori di livello in quel ruolo specifico, perchè la Samp dovrebbe abbassare le sue richieste?

Discorso simile si può applicare a Torreira, anche lui giovane, posato fuori dal campo ma tarantolato nel rettangolo di gioco e già maturo per la Serie A. Il regista uruguaiano ha disputato un campionato stellare: sempre titolare, sempre ad altissimo livello. La Roma propone 10, la Sampdoria chiede il doppio. Perchè no? Se si considera che l'Atalanta ha venduto Kessie a 28 milioni, perchè Torreira non può essere valutato almeno 20? Se la Sampdoria si trovasse con l'acqua alla gola, dopo una stagione negativa e con la necessità di incassare e ottenere liquidità, magari facendo piazza pulita per ripartire da zero, potrei capire l'indignazione con cui qualcuno accoglie le richieste blucerchiate. Così invece la situazione è paradossale: dovrebbero essere i blucerchiati a fare 'lo sconto' a Inter, Roma e compagnia. Oltretutto, società dal fatturato neppure paragonabile a quello doriano. Un controsenso evidente, valido solo nei discount o per chi è costretto a liberarsi della merce. A Genova invece la mercanzia preziosa se la vogliono tenere stretta, o meglio, farsela pagare al giusto prezzo. Chissà che tra un anno i 35 milioni per Skriniar non sembrino un affare.

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@MontaldoLorenzo

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