Calciomercato.com

  • Sampmania: il Palaghiaccio della Sampdoria

    Sampmania: il Palaghiaccio della Sampdoria

    • Lorenzo Montaldo
    Questa mattina mi sono svegliato, e la prima cosa che ho trovato su Facebook è stato un articolo in cui si ipotizzava la costruzione di un Palaghiaccio a Genova in previsione delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. La struttura dovrebbe essere edificata “nel parco che sorgerà sotto al nuovo viadotto in fase di costruzione dopo il crollo di Ponte Morandi”. E niente, come idea fa già ridere (?) così. Più ‘divertente’ (?) dell’ipotesi in cui mi sono imbattuto oggi ci sono solo alcuni dei nomi che vengono accostati alla Sampdoria in chiave calciomercato, e certe grottesche situazioni che meritano un’analisi a parte. 

    Mi pare evidente che il Doria abbia bisogno di almeno due difensori e un attaccante a gennaio. Certo, c’è quel piccolo problemino che impedisce momentaneamente operazioni onerose, ossia la celeberrima Camera dei Segreti, pardon, di compensazione. Già, sono sempre stato uno scatenato fan di Harry Potter. Al netto di simili valutazioni è quindi complesso immaginare un mercato scoppiettante, e sembra difficile anche ipotizzare che la Samp possa mettere a segno i colpi che gli inguaribili ottimisti sperano sempre. Per esempio, credo che i tifosi doriani possano togliersi dalla testa profili sulla falsariga di Petagna, che attualmente gioca in una squadra impegnata a lottare per la salvezza proprio con i blucerchiati, guadagna molto (1.2 milioni alla Spal, tanto quanto Quagliarella a Genova) ed è accostato a società decisamente più ambiziose. Il Doria non dovrebbe avere soltanto la forza economica di strappare il miglior giocatore ad una diretta concorrente alla salvezza, ma pure la disponibilità salariale per sforare il suo tetto convincendo contemporaneamente Petagna con una progettualità ambiziosa, in grado di mettersi in competizione con squadre blasonate. Auguri.

    Consideriamo poi un altro aspetto: l’addio di Rigoni libererebbe una casella in attacco, senza tenere conto del possibile prestito di Maroni, e a livello numerico occorrerebbe un acquisto o un prestito. Se la Samp dovesse fare cassa pure con Caprari, invece, i blucerchiati si ritroverebbero con i soli Quagliarella, Gabbiadini e Bonazzoli davanti. Almeno un innesto di spessore sarebbe pressoché obbligato, forse persino due a quel punto. Già, però bisognerebbe anche riuscire ad individuare un profilo capace di garantire gol e esperienza a gennaio, già pronto per la Serie A (come richiesto da Ranieri), e magari persino meno costoso di Caprari. Il tutto nel mercato di riparazione, quando i pezzi più interessanti difficilmente si spostano. Buona fortuna. 

    Anche il capitolo difesa merita un discorso a parte. Cosa fai se il tuo calciatore più affidabile, quello che aveva giocato 12 partite da titolare, di cui le ultime 8 rimanendo in campo consecutivamente per 720 minuti, si infortuna e chiude la stagione a dicembre? La logica chiamerebbe una scontatissima sostituzione, mentre la posizione di Corte Lambruschini attualmente sembrerebbe essere quella dell’attesa: valutare la ‘promozione’ di Murillo a titolare nelle prossime due partite, per poi riconsiderare la situazione. Dico la verità, ho il terrore di questa scelta: se ci si dovesse rendere conto dell'impraticabilità di tale soluzione, la Samp avrebbe comunque gettato al vento due settimane di mercato, soprattutto considerando che tra due domeniche i blucerchiati affronteranno la partita più importante dell’anno, quella con il Brescia.

    La cosa peggiore, che spesso non passa, è che le ondate di pessimismo non sono gratuite o estemporanee. Sono frutto di una gestione estiva pessima dal punto di vista del mercato e delle sue tempistiche, spiegata - si fa per dire - con la vicenda della cessione non concretizzatasi. Una situazione che evidentemente non aveva così grande influenza se oggi, a mesi di distanza e con la vicenda virtualmente chiusa, l’argomento si ripropone tale e quale. Ripetere questi concetti non è divertente, non è interessante, è solo dannatamente triste e doloroso. Va fatto, ma è un palliativo aspro e difficile da trangugiare. Preferirei mille volte parlare del Palaghiaccio sotto al Ponte, pensate un po’.  Anche se questo mercato, in effetti, rischia di essere un po' il Palaghiaccio della Sampdoria. Una grossa promessa, irreale e irrealizzabile, che quasi tutti avranno dimenticato soltanto tra pochissimi mesi.

    Instagram
    @lorenzomontaldo
    Twitter
    @MontaldoLorenzo

    Altre Notizie