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  • Sassuolomania: la mossa di De Zerbi per rilanciare Locatelli

    Sassuolomania: la mossa di De Zerbi per rilanciare Locatelli

    • Luca Bedogni
    De Zerbi dopo Parma-Sassuolo (1-0), quinta giornata, aveva messo da parte Locatelli per ben quattro gare. Nella conferenza stampa di sabato, prima del pareggio al Via del Mare (2-2) contro il Lecce, ha spiegato il motivo. In sostanza la poca brillantezza, una questione di natura fisica. “Quando spinge è un titolare”, aveva aggiunto.

    Non credo del tutto a questa versione. Locatelli è diverso dagli altri centrocampisti neroverdi, specialmente quest’anno. Sono caratteristiche, non è la forma fisica. De Zerbi lo aveva bocciato per questo, perché voleva sperimentare un centrocampo più tonico e dinamico, con una gamba più reattiva.

    D’altra parte faceva anche un modulo diverso, allora, nel quale occorrono guarda caso interni con caratteristiche ben precise. Passato al 4-2-3-1 di recente, De Zerbi ne ha pensata una delle sue: ha ripuntato i fari su Locatelli in conferenza stampa (chiave motivazionale), quindi lo ha schierato nuovamente dal primo minuto, ma da mediano, non più da mezzala (chiave tattica). Ossia nel doble pivote insieme a Obiang, e non più regista unico come all’inizio dell’anno scorso.

     In questa nuova posizione Locatelli si è mosso bene, si è ritrovato a suo agio. Ha smistato meglio lui del compagno di reparto, necessario per l’apporto difensivo, ma ancora troppo poco ‘pulito’ in fase di palleggio. Sentite che numeri: 82 palloni giocati, 62 passaggi riusciti, 4 recuperi, 1 assist, 1 passaggio chiave. Senz’altro anche merito suo se il Sassuolo ha avuto il 61% di possesso, con tanto di supremazia territoriale (su 33’09” effettivi, 18’58” nella metà campo avversaria).

    Nel match report della Lega non compare tuttavia la nota negativa, quella che ha sporcato un po’ la sua prestazione. È nostro dovere ricordarla, anche perché riguarda un difetto che Locatelli si porta dietro da sempre e che fatica a scrollarsi di dosso: la punizione del raddoppio di Falco non solo nasce da un suo fallo su Lapadula, ma soprattutto deriva da una sanguinosa palla persa dallo stesso Locatelli nella propria trequarti. Toljan gli aveva appena giocato il pallone calciando corto una palla inattiva a pochi metri dal limite dell’area. Sulla pressione improvvisa di Majer, Locatelli è apparso impreparato, quasi sorpreso, e così ha perso il pallone che poi è finito sui piedi di Lapadula: da qui il fallo e quindi il 2-1. Questa la macchia di una prestazione comunque positiva. Anzi, più che positiva considerando l’assist per il tedesco in occasione del primo gol neroverde, e il bel filtrante per Defrel, nell’azione del pareggio. Un laser-pass che definire bello è certamente riduttivo.

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