
Toromania: addio al prestito con diritto di riscatto della metà...
Sino a non molto tempo fa, i detrattori della proprietà granata trovavano forza nel famigerato “prestito con diritto di riscatto della metà”, la modalità con la quale più spesso Petrachi concludeva le proprie trattative: un giocatore arrivava a titolo temporaneo, quindi l'anno dopo – se aveva fatto bene – il sodalizio piemontese faceva suo il 50% del cartellino, quindi l'anno seguente sovente rinnovava tale compartecipazione, e così via, fino a una soluzione definitiva che spesso si faceva attendere per degli anni (recentemente, e forse solo per l'avvenuta cancellazione delle comproprietà – dunque per obbligo – la situazione di Simone Verdi si è risolta dopo quattro stagioni).
L'inversione di tendenza è iniziata due anni fa, e ora – l'ultimo prestito a concludersi è stato quello di El Kaddouri – si può dire completamente conclusa, con questa rosa interamente di proprietà; non molte società possono dire altrettanto. Se arrivasse ora un nuovo centrocampista questi potrebbe essere acquistato – è tutto assolutamente in forse – a titolo temporaneo, ma si tratterebbe in questo caso di un'eccezione. Non della regola, non più. E se qualche anno fa, con tutti i prestiti e le comproprietà, il parco tecnico di proprietà del Torino valeva una manciata di milioncini, ora è arrivato a un bell'ammontare (in attesa del nuovo attaccante, che pure sarà “di peso”).