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  • Fiorentina: i 7 peccati di Montella

    Fiorentina: i 7 peccati di Montella

    • Luca Cellini

    Nessun processo sommario, nessuna voglia di fare disfattismo o gettare a mare tutto quanto di buono fatto fino a questo punto della stagione, con la Fiorentina ancora in corsa per tutti e tre gli obiettivi che si era posta a inizio stagione, ovvero vittoria della coppa Italia, fare molta strada in Europa League e raggiungimento del terzo posto in campionato. Certo però che la sconfitta contro la Lazio in casa di domenica scorsa forse per la prima volta in oltre un anno e mezzo dalla sua gestione ha messo fra i tifosi e la critica sul banco degli imputati Vincenzo Montella e le sue scelte. Ecco alcune delle accuse mosse soprattutto per quanto accaduto nell'ultimo mese, sicuramente condizionato dall'assenza di Giuseppe Rossi, dai molti impegni che hanno visto protagonista la squadra gigliata e molte decisioni arbitrali contrarie.


    1) Il modulo 4-3-3 come 'dogma' - Senza Pepito, Montella è rimasto fermo sulla sua idea tattica, non cambiandola di fatto mai. Due esterni offensivi, con a turno Cuadrado, Ilicic, Matos e Joaquin protagonisti, e mai la verifica ad esempio di Mario Gomez e Matri insieme, nonostante tanti discorsi sulla loro possibile compatibilità. Il modulo a quattro in difesa penalizza inoltre chi deve giocare a destra, non avendo la Fiorentina un terzino naturale in quel ruolo, e quando manca Pizarro, il terzo di centrocampo deve adattarsi in quella zona di campo: soprattutto Aquilani ma alcune volte anche Ambrosini. 

    2) Cattiva gestione di alcuni uomini - Come mai Wolski dopo il gol contro l'Atalanta è sparito? Che fine ha fatto il Vargas scintillante recuperato fisicamente e mentalmente nel girone d'andata? Anderson gettato nella mischia come titolare appena è arrivato, perchè poi è rientrato in campo solo nella parte conclusiva della sfida con la Lazio? 

    3) Nervosismo latente - Gli arbitraggi contrari alla Fiorentina hanno evidentemente penalizzato la squadra gigliata, ma i giocatori in campo sembrano sempre nervosi e si sono viste scene più o meno di isterismo, con proteste ai direttori di gara plateali che hanno portato a cartellini gialli, ma anche rossi, gratuiti. 

    4) Scarso apporto dello staff tecnico - La Fiorentina si è sgonfiata fisicamente nell'ultimo mese. Dalla gara esterna contro il Catania si sono viste una serie di prestazioni come a Cagliari, ma anche contro la Lazio domenica scorsa senza dimenticare il primo tempo contro l'Inter, i gigliati sono sembrati la brutta copia del tremendo gennaio 2013. Possibile che i viola debbano sempre pagare dazio a livello atletico? Cosa viene provato sulle palle inattive a livello difensivo, visto che ogni angolo o punizione delle squadre avversarie, si tramuta o in un gol, o in un pericolo per Neto? 

    5) Gestione dei giovani - Perchè Matos viene esclusivamente utilizzato in Europa League, e pur risultando spesso il più brillante, non ha mai trovato spazio, anche a gara in corso, in campionato? 

    6) Mario Gomez è un caso - Possibile che un giocatore di cui ancora la società deve spiegare perchè per un infortunio da sessanta giorni, ci ha messo cinque mesi a tornare disponibile, sia ad un mese esatto dal suo rientro fra i convocabili, ancora l'ombra di sé stesso? 

    7) Troppi obiettivi e il rischio Lazio - Vale la pena continuare a inseguire tutti e tre i traguardi fissati a inizio stagione, senza rinunciare mai a preservare alcuni elementi e fare la fine dei biancocelesti un anno fa, che poi a marzo si sono sgonfiati chiudendo la stagione con una coppa Italia che però ha costretto, finanziariamente sei mesi dopo, a dover cedere Hernanes?


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