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  • Viviano: 'La Sampdoria è l'ambiente ideale, il pubblico non ti lascia mai'

    Viviano: 'La Sampdoria è l'ambiente ideale, il pubblico non ti lascia mai'

    • Lorenzo Montaldo
    Il rapporto simbiotico tra la Sampdoria ed Emiliano Viviano procede spedito. Anche perchè il portiere ha salvato a ripetizione il club blucerchiato, e lo ha tenuto a galla nei momenti difficili.

    Ora l'estremo difensore nato a Fiesole è out per infortunio, ma ciò non gli ha impedito di concedersi ai microfoni di ilportiere.net. Tra le tante curiosità sul ruolo, Viviano ha parlato ovviamente anche del suo club: "Reputo l’ambiente Sampdoria ideale, non solo per un portiere, ma in generale per un calciatore" attacca il numero 2 doriano "perché da una parte c’è una società da sempre attenta ai giovani e alla loro crescita, dall’altra un tifo vero, che partecipa, che non lascia mai la squadra da sola, un tifo positivo che evita il più possibile contestazioni e polemiche, che ti spinge sempre a onorare la maglia che indossi".

    "È chiaro che esistono anche le pressioni - continua Viviano - ma è giusto così, perché la Samp è una squadra importante, alla quale ogni giorno devi dare qualcosa. Per quanto riguarda il portiere nello specifico, è chiaro che poi dipende dal singolo, da come si reagisce davanti alle pressioni perché uno stadio come quello della Samp ti può dare moltissimo in positivo, però può anche toglierti qualcosa".

    Nella tua carriera quale altra esperienza ti è servita per maturare o per fare il salto di qualità?

    Tra le tante scelte fatte in carriera, Viviano ne sceglie una come particolarmente significativa: "A mente fredda l’esperienza positiva è stata quella di “staccare” un anno, di andare in Inghilterra, all’Arsenal. Ho conosciuto un altro calcio, un altro modo di vedere e di vivere la nostra professione, un’altra maniera di allenarsi. È stata quella la prima volta in carriera, dopo l’esordio in serie B, che non ho giocato e se non giochi ti fai delle domande e a cercare delle risposte, per migliorare. Io avevo avuto un’escalation sempre positiva, ero andato sempre a migliorare, sino alla nazionale, sino alla Fiorentina con 70 punti in campionato e la qualificazione alla Champions sfiorata per 5 minuti. Quindi, dopo tutto ciò ritrovarsi all’Arsenal senza giocare è stata dura - conclude il portiere blucerchiato - ma è servita tantissimo per rilanciarmi poi alla Sampdoria".

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