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    Arnautovic: "Ho ancora molto da fare all'Inter. In Italia dicono che sono sempre infortunato, non è vero"

    Arnautovic: "Ho ancora molto da fare all'Inter. In Italia dicono che sono sempre infortunato, non è vero"

    • Redazione CM
    Marko Arnautovic vuole restare all'Inter e lo ribadisce ancora una volta: "Ho ancora molto da fare". E si toglie un sassolino dalle scarpe parlando dei suoi infortuni.

    L'attaccante classe 1989 presto sarà impegnato con la sua Austria a Euro 2024 e la sua intervista a Heute comincia proprio dai prossimi campionati Europei: "Possiamo sorprendere tutti, compresa la Francia. Ma abbiamo il massimo rispetto. Questa è una squadra mondiale. Non c'è nessuno che ti fa dire che può essere facile con loro. Sono i favoriti per l'Europeo, ma non siamo sparring partner e non andiamo in vacanza. Il 75% della nostra squadra vive in Germania e sanno molto bene cosa vuol dire giocare lì".

    INCONTRERA' PAVARD E THURAM: PIAZZATO QUALCHE SCOMMESSA? - "Naturalmente abbiamo parlato nello spogliatoio. Soprattutto con Marcus Thuram. Ma non ci sono scommesse, nemmeno con Dumfries, come era stato scritto. Tutti vogliono vincere per il proprio Paese. Noi siamo pronti. Mancano ancora tre giorni scendere, per riposarsi e passare del tempo con la famiglia si applica il 17 giugno".

    LA SQUADRA TITOLARE DELL'INTER LO HA RESO MIGLIORE? - "Sì, puoi dirlo. Come persona. Il calcio è una questione di talento, anche di corpo, ma l'aspetto più importante è mentale. L'ultimo anno è stato molto impegnativo per me mentalmente. Mi sono infortunato due volte. Gli italiani hanno detto: 'Perché porti Arnautovic? E' sempre infortunato?', ma non mi sono infortunato spesso. Avevo un edema alle ossa. Non è un infortunio, è stress".

    UN INFORTUNIO MUSCOLARE LO HA FERMATO QUEST'ANNO - "La questione muscolare quest'anno è stata amara. Ero abituato a giocare dall'inizio e a fare tutte le partite. Poi ho avuto un lavoro diverso e sono arrivato a 15, 20, 30 minuti. Ho dovuto trovare la mia strada, il corpo adattato. Quando è successo poi mi sono infortunato di nuovo, ma sono felice di aver giocato di nuovo dall'inizio. Ho vinto quasi tutto, ho un altro anno lì e ho ancora molto da fare".

    LO SPIRITO DELL'AUSTRIA E' MIGLIORE SOTTO LA GUIDA DI RANGNICK? - "Sì. Ma non posso dire che prima non fosse buono. Ci siamo qualificati agli Europei con Marcel Koller imbattuti nelle qualificazioni. Koller era considerato il miglior allenatore. Poi agli Europei abbiamo fatto malissimo. Franco Foda ha fatto anche lui il suo lavoro. Ci ha aiutati a crescere come calciatori, ma il fatto che non sia andato al Bayern dimostra che tipo di persona è e sa cosa può ottenere con questa squadra".

    COSA NON DEVE MANCARE NELLA VALIGIA PER EURO 2024? - "IPad e cellulare. La sera voglio chiamare i miei figli. Così potrò dormire meglio".

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