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  • Atalantamania:| La notte più bella

    Atalantamania:| La notte più bella

    Il giorno dopo, lo si può dire: è stato tutto vero, non solo il sogno di una serata d'inizio primavera. La gioia, la vittoria, quelle emozioni. La storia. Una dedica speciale, a un vecchio amico che se n'è da poco andato, a uno che l'Atalanta ce l'aveva nel sangue: modo migliore per ricordare Ivan Ruggeri non poteva esserci. Anche Bergamo ha la sua Italia-Germania 4-3: una partita da raccontare ai nipotini, e fortunati i tifosi che l'hanno goduta dal vivo, San Siro come l'Azteca.

    Il Rombo di tuono sostituito dalle cannonate del Tanque, Bonaventura che voleva essere l'Abatino, Colantuono come Valcareggi. Che cuore, che grinta, che Atalanta. Prima soffri, vai sotto: segna Rocchi, redivivo al gol dopo quattordici mesi, e la strada si fa tutta in salita. Ma pareggia Bonaventura, e sembra che il colpaccio si possa anche fare. Poi sale in cattedra Alvarez, fa doppietta, e ti pizzichi per chiederti se davvero quel brutto anatroccolo, che prima aveva sbagliato un gol che neanche Pancev, si sia improvvisamente trasformato in cigno. 

    Il triplete di Denis ha invece cambiato tutto, ha regalato l'apoteosi all'Atalanta. Certo, quel rigore è stato incredibile, ancora gli esperti di balistica s'interrogano su cosa sia accaduto, ma l'episodio sa tanto di rivincita di classe: anche le piccole, ogni tanto, hanno i loro favori arbitrali. Ma nemmeno può essere una foglia di fico per gli interisti, sia chiaro: l'Atalanta ha meritato, più di ogni disquisizione arbitrale. 

    Per l'appuntamento con la salvezza - già virtuale dopo le vittorie con Siena e Pescara - manca solo la matematica. Questa è l'Atalanta più bella, che ci mette il cuore anche quando la classifica non preoccupa, che onora il campionato, che regala una notte magica al suo popolo. Ora non si faccia il Paganini: sabato arriva la Fiorentina, la festa non deve finire.

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