
Conte a caccia di un difensore mancino per il Tottenham, in lista c'è pure Bastoni. Tutto passa da De Vrij
IL DIKTAT DI CONTE - Ancora nulla di concreto, per carità, ma che Antonio Conte - che di Bastoni è un padre putativo calciatico dopo averlo reso un centrale di impostazione di tutto rispetto in una linea a tre - stia sondando l’ipotesi di riabbracciare uno dei suoi pupilli per la costruzione di un Tottenham competitivo per la Premier League è assolutamente nell’ordine naturale delle cose. Dopo gli ex atalantini Gollini e Romero e la coppia bianconera Bentancur-Kulusevski, Fabio Paratici sta prendendo in considerazione l’idea di fare ancora una volta la spesa in Italia e una delle priorità suggerite dall’allenatore salentino è quella di un difensore di piede mancino. La disponibilità economica non è certo un problema per le società del campionato inglese e la situazione finanziaria dell’Inter, che per muoversi in entrata avrà bisogno di passare da qualche rinuncia (sull’onda dell’estate 2021), in tal senso viene in soccorso. Mino Raiola non è riuscito a presentare alcuna offerta per Stefan de Vrij, il cui contratto scade nel 2023, invitando così Beppe Marotta e Piero Ausilio a studiare strade diverse per raggranellare il budget necessario per muoversi, per esempio, per Bremer, obiettivo dichiarato dei nerazzurri.
CAMBIO DI STRATEGIA - Bastoni ha rinnovato poco meno di un anno fa fino al 2024, portando il suo ingaggio poco sotto i 3 milioni di euro (che coi bonus possono diventare 4) e fino a qualche mese la dirigenza dell’Inter si stava interrogando su un ulteriore prolungamento e su un ulteriore adeguamento proprio per respingere le pericolose tentazioni dall’Inghilterra, dove il centrale parmigiano classe ‘99 vanta diversi estimatori. Il cambio di direzione sul fronte De Vrij può però modificare strategie date per scontate e, come è già accaduto al termine della passata stagione con Hakimi e Lukaku, sarà il mercato a determinare le priorità anche in tema di uscite. Il forte gradimento del Tottenham va registrato, anche se non ha ancora portato a movimenti concreti e proposte formali. Punto fermo del presente e, auspicabilmente, pure per il futuro, ma c’è l’ombra di Conte che incombe su Bastoni.