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Coppa Italia in crescita, ma non basta: ora serve il format della FA Cup

Coppa Italia in crescita, ma non basta: ora serve il format della FA Cup

  • Antonio Martines
Sembrano ormai lontani i tempi in cui la Coppa Italia veniva considerata come un trofeo minore. La nostra coppa nazionale negli ultimi anni ha fatto dei passi in avanti e il continuo aumento di spettatori sia in TV che allo stadio, testimoniano un rinnovato interesse del pubblico nei confronti di una competizione che soprattutto nelle ultime stagioni ha acquistato una valenza assai importante, visto che rappresenta ormai l'unica vera possibilità di conquistare un trofeo ufficiale per tutti i rivali della Juventus, che da 5 anni a questa parte ha praticamente monopolizzato il nostro campionato.

La Coppa Italia degli ultimi anni è un trofeo che ha acquistato valore grazie a delle semplici novità come i turni a eliminazione diretta e soprattutto la finale in gara unica disputata nella sede fissa dello Stadio Olimpico con la premiazione in presenza del Presidente della Repubblica. Eppure la sensazione netta è che questa coppa possa ancora stupire molto, soprattutto se adottasse alcuni piccoli accorgimenti, l'ideale per la nostra coppa nazionale sarebbe quello di adottare in toto il format della leggendaria FA cup: un unico grande tabellone senza teste di serie in cui i grandi club sono costretti a giocare in casa delle squadre più piccole sin dai turni iniziali.

Vi immaginate un torneo del genere nello scenario storico del calcio italiano? Si ridarebbero visibilità e soprattutto grandi introiti economici a tutta quella sterminata galassia di club di provincia sparpagliata per il paese dei 1000 campanili. Un Taranto – Juventus allo Jacovone o una Sambenedettese - Milan al Riviera delle Palme, ma anche un meno roboante , ma altrettanto caldo Ancona – Ascoli , sarebbero ricordati come degli eventi epocali, paragonabili a delle grandi partite di coppe europee e ridarebbero lustro e prestigio – oltreché dei pienoni con i relativi incassi – a delle piazze che da sempre reclamano una maggiore visibilità, soprattutto in considerazione dell'enorme passione che storicamente le contraddistingue.

Sappiamo bene però, quale sarebbe la prima obiezione e da chi arriverebbe...i grandi club infatti storcerebbero il naso di fronte all'idea di scendere in campo sin dai turni estivi o autunnali; eppure è proprio così che funziona in FA Cup e in Deutscher Pokal, con i vari Bayern, Liverpool e ManchesterUtd che entrano in gioco sin dal primo turno nel caso della Germania e dal terzo in quello dell'Inghilterra. Ovviamente i grandi club stranieri, almeno nei turni iniziali schierano sempre formazioni infarcite di riserve, e solo verso la fine del torneo – nel caso in cui siano ancora in gara – puntano il grosso delle proprie fiches sul tavolo da gioco. Una cosa del genere per i grandi club italiani non dovrebbe essere interpretato come una fastidiosa scocciatura, ma al contrario come una grande opportunità per tenere in allenamento tutta la rosa, mantenere alto il morale della truppa e soprattutto dare visibilità a tanti giocatori, che nell'arco della stagione collezionano un numero di presenze assai basso.

Prendiamo ad esempio il caso di Gabigol che quest'anno è arrivato in pompa magna all'Inter e alla fine è stato sempre in panchina, ebbene, anziché fare cosi poche presenze, avrebbe potuto benissimo giocare in una Coppa Italia di questo tipo, di modo da poter prendere confidenza con gradualità con quelle che sono le atmosfere e le caratteristiche del nostro calcio, soprattutto quello di certe piazze di provincia, in modo da potersi fare sul serio le ossa come si faceva un tempo, ma con indosso sempre la maglia dell'Inter e non quella di una squadra qualsiasi.

Per le provinciali delle categorie inferiori invece potrebbe rappresentare un'occasione fantastica per tornare almeno una volta all'anno sulla scena della ribalta. Grandi realtà del passato come Spal, Parma, Pro Vercelli, Lecce, Triestina e tante altre, troverebbero delle motivazioni che nell'attuale formula sono praticamente inesistenti, senza contare poi l'enorme vantaggio ed esplosione di entusiasmo che ci sarebbero nel caso in cui una di queste squadre dovesse fare fuori una big della Serie A.

Insomma se ci pensiamo potrebbe essere veramente una grande occasione per tutti, dai grandi club sino alle realtà di provincia più remote, con un format del genere i pienoni fioccherebbero in ogni turno e quindi tutto il movimento calcistico Italiano ne gioverebbe sia dal punto di vista economico che da quello dell'immagine.

@Dragomironero

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