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    Croazia-Italia a 10 anni esatti dall'ultima partita ai Mondiali: tocca a Darmian, testimone di due epoche

    Croazia-Italia a 10 anni esatti dall'ultima partita ai Mondiali: tocca a Darmian, testimone di due epoche

    • Fausto Vassoney
    La redenzione dell'Italia passa da una data, storica a suo modo, che ci proietta indietro nel tempo di 10 anni esatti. Era il 24 giugno 2014 (4 anni dopo l'eliminazione dai Mondiali 2010, nella stessa data) e la nazionale azzurra faceva la sua ultima apparizione in un match dei Mondiali. Ora, 10 anni dopo, il 24 giugno 2024 gli azzurri affrontano la Croazia in un match che potrebbe rappresentare un passo importante, per lasciarsi alle spalle non solo la batosta patita con la Spagna, ma anche i ricordi legati a quei Mondiali abbandonati prematuramente. A legare le due date, un solo elemento, che risponde al nome di Matteo Darmian.

    CROAZIA-ITALIA: LE PROBABILI FORMAZIONI

    IL MORSO DI SUAREZ - Siamo in Brasile e l'Italia di Cesare Prandelli scende in campo contro l'Uruguay per provare a strappare il passaggio agli ottavi della competizione, superando un girone con - oltre all'Uruguay - Costa Rica (che chiuse al 1° posto) e Inghilterra. Niente da fare però, gli azzurri dovettero arrendersi all'1-0 firmato da Diego Godin, in una partita passata alla storia per il morso di Luis Suarez a Giorgio Chiellini, insieme all'espulsione di Marchisio che lasciò la squadra in 10 a mezzora dalla fine. Quella fu l'ultima partita giocata dall'Italia ai Mondiali: un'eliminazione beffarda, seguita da due edizioni in cui gli azzurri non hanno presenziato. 

    10 ANNI DOPO - Sono passati 10 anni. Due lustri in cui l'Italia è passata in una montagna russa di emozioni dal baratro dell'eliminazione con la Svezia dalle qualificazioni per Russia 2018, al picco della bellissima vittoria a Euro 2021, per poi ricadere in basso con l'eliminazione per mano della Macedonia del Nord dai Mondiali di Qatar 2022. Ora, invece, il teatro sono gli Europei e la squadra guidata da Luciano Spalletti va incontro a una nuova sfida decisiva. Di fronte c'è la Croazia e in palio c'è l'accesso agli ottavi di finale. La data è simbolica, la sorte ha voluto così. Come a offrire ai ragazzi in maglia azzurra una possibilità per lasciarsi alle spalle le difficoltà e guardare al futuro con un progetto - quello di Spalletti - nuovo e ambizioso. 

    TOCCA A DARMIAN - A fare da tramite per il passaggio di testimone tra la "vecchia Italia", quella che 10 anni fa salutò i Mondiali perdendo con l'Uruguay, e la "nuova Italia", quella che sogna un ritorno tra i migliori, è Matteo Darmian. Non solo perché Darmian è l'unico presente sia tra i convocati dei Mondiali del 2014 sia nel contingente di Spalletti in Germania, ma anche perché può essere proprio lui una delle chiavi della sfida con la Croazia. Il suo nome è infatti tra quelli più accarezzati dal ct per sostituire un Dimarco parso - come il 90% della squadra - in difficoltà contro la Spagna e non al meglio fisicamente. Si chiuderebbe quasi un cerchio, visto che Darmian in Brasile era stato titolare nella formazione sconfitta dall'Uruguay, in un undici che contava tra le sue file i vari Buffon, Bonucci, Chiellini, Balotelli, Pirlo, Immobile. Quella volta l'esito fu triste, come fu anche il 24 giugno 2010 quando l’Italia lasciò i Mondiali in Sudafrica, sconfitta dalla Slovacchia. Questa volta gli azzurri proveranno a scrivere un destino diverso, sfatando il tabù del 24 giugno, accompagnati dalle ferme e realiste parole di Spalletti: "Se non si fa risultato si va a casa". 

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