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Leggenda Ferguson, mille in una notte

Leggenda Ferguson, mille in una notte

Un highlander del Manchester united, un figlio di un calcio che non c'è più. Questa sera contro il Southampton Alex Ferguson festeggerà le 1000 partite in campionato (la Premier League è nata nel 1992) sulla panchina del Manchester United, dopo aver raggiunto in assoluto le mille gare con i Red Devils nel 2004, in un match di Champions League con il Lione. Arrivato nel 1986 da Aberdeen per sostituire Ron Atkinson, Sir Alex ha saputo rialzare una squadra che non vinceva nulla dai tempi del leggendario Matt Busby, conquistando nella sua era dodici titoli in Premier League, cinque FA Cup, quattro Coppe di Lega e due Champions League.

L'hanno chiamato in tutti i modi, Presidente Mao, Ayatollah, the Boss e Hairdryer (asciugacapelli), per i "ruvidi" rimproveri, ma  mai nessuno si è lamentato di lui. A Manchester ha saputo gestire gente del calibro di Eric Cantona, Roy Keane, Peter Schmeichel, David Beckham, Cristiano Ronaldo o Ryan Giggs ma a chi glielo fa notare lui sorride e risponde che deve pensare alla prossima sfida. Di Ferguson è ingiusto parlare al passato, ha ancora tanto da dare, ha ancora voglia di allenare, di vincere. Il Presidential Award come premio alla carriera datogli dalla Fifa lo scorso gennaio è stato messo in un cassetto insieme a tutte le altre medaglie. Ferguson è così, non si accontenta mai. Un highlader del Manchester United, un leggenda del calcio.

 

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