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  • Genoa, la cura Blessin parte dalla difesa. Ma per salvarsi non è sufficiente

    Genoa, la cura Blessin parte dalla difesa. Ma per salvarsi non è sufficiente

    • Andrea Ajello
    Arrivato come sconosciuto al grande pubblico, ha saputo in poco tempo dare la sua impronta al Genoa. Dai 6 gol presi contro la Fiorentina a metà gennaio alla porta inviolata contro Roma e Inter. In mezzo c’è la “cura” Blessin. Da quando è arrivato l’allenatore tedesco, il grifone è la miglior difesa del campionato, due gol subiti in 5 partite. Una trasformazione impressionante considerando che fino al suo arrivo, il Genoa era riuscito a tenere la porta inviolata in solamente due partite su 27, meno di quanto abbia fatto nelle 5 gare con Blessin in panchina (3 clean sheet). I nuovi acquisti hanno aiutato la metamorfosi della squadra ma non sono sufficienti a spiegare un cambiamento così radicale.

    RITMO E PRESSING – Blessin è riuscito fino ad ora in ciò che né Ballardini prima né successivamente Shevchenko sono stati in grado, dare solidità e identità ai rossoblù. I principi di gioco del nuovo allenatore non sono stravolgenti o particolarmente elaborati ma sicuramente efficaci. Ritmo alto, pressing continuo e aggressività, accompagnati da una squadra molto corta; elementi che stanno funzionando soprattutto se consideriamo la tenuta difensiva della squadra. I tanti nuovi acquisti nel mercato di gennaio, come da tradizione genoana, hanno accelerato questo processo di cambiamento. Nell’ultima partita contro l’Inter, ce n’erano quattro in campo e altrettanti in panchina. Anche il sistema di gioco è cambiato; Blessin sta utilizzando infatti il 4-2-3-1 con Ekuban che utilizzato da esterno offensivo sembra essere l’uomo di maggior qualità e pericolosità. A prescindere dalle posizioni in campo, è dall’atteggiamento della squadra che si nota la diversità e la mano di Blessin.

    BASTA PER SALVARSI? - La risposta è no, un’ottima fase difensiva grazie a pressing e intensità non sarà sufficiente per evitare la retrocessione. Se è vero che il Genoa è ancora imbattuto con Blessin, allo stesso tempo, il conto delle vittorie resta a zero, cinque pareggi in altrettante partite. Di questi, tre sono degli 0-0, dato che evidenzia in modo lampante come se la difesa è stata sistemata, lo stesso non possiamo dire dell’attacco, ancora troppo sterile. La salvezza allora passerà dai gol di Destro, in panchina nell’ultimo match per scelta tecnica, ma non solo. Servirà maggior qualità complessiva ed Ekuban non potrà essere l’unico in grado di saltare l’uomo e creare pericoli. Con il Cagliari che vola (seconda squadra per punteggio nel 2022), la salvezza ora è lontana, distante 8 punti. Il prossimo match casalingo contro l’Empoli sarà già decisivo, anche perché da qui a fine anno il Genoa deve ancora affrontare Atalanta, Milan, Juventus, Napoli e Lazio. Fondamentale quindi vincere contro i toscani, vittoria che manca dalla terza giornata, l’unica in tutto il campionato. Per il momento la coperta è corta, bene la difesa, male l’attacco, vedremo se Blessin avrà la capacità di “allungare” questa coperta e realizzare una rimonta che al momento, sembra complicata ma non impossibile.

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