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I colpi dall'infermeria, 150 milioni di tesoretto virtuale e il caso Cambiaso: tutte le idee chiare di una Juve confusa

I colpi dall'infermeria, 150 milioni di tesoretto virtuale e il caso Cambiaso: tutte le idee chiare di una Juve confusa

  • Nicola Balice
Il mercato è iniziato, si è sviluppato, è terminato. E ufficialmente la Juve non ha mai cambiato piani. Nessun rinforzo in programma, gli acquisti erano tutti costretti in infermeria. Semmai, una cessione proprio nel caso in cui l'infermeria si fosse svuotata. Così è stato. Nonostante la squadra di Max Allegri abbia confermato gli stessi limiti degli scorsi mesi, nessun innesto è stato programmato, come se non ce ne fosse stato bisogno. La cessione invece è arrivata, anche se sempre in prestito: è Weston McKennie ad aver preso la direzione della Premier. Con lui e Luca Pellegrini (transitato solo per passare dall'Eintracht alla Lazio) si ingrandisce il tesoretto virtuale, quello legati ai diritti di riscatto se solo venissero esercitati: 34,5 milioni più 4,5 di bonus per McKennie, 15 milioni per Pellegrini. Che si aggiungono ai 35 per Dejan Kulusevski, ai 28 più 5 di bonus per Denis Zakaria, ai 37,5 per Arthur. In tutto fa esattamente 150 milioni, più 9,5 di bonus, almeno due terzi sembrano decisamente in bilico. Solo il tempo quindi dirà se sarà valsa la pena rinunciare a McKennie.

I COLPI – Vero è che avere o non avere Paul Pogba, Dusan Vlahovic, Federico Chiesa e Angel Di Maria (solo per citare le quattro stelle) fa tutta la differenza del mondo. Ora sono tornati o stanno tornando, la Juve sarà comunque diversa e sulla carta più forte. Ma davvero non aveva bisogno di nulla questa Juve? E se davvero non ne aveva bisogno, perché tentare nelle ultime 24 ore quel tira e molla con il Bologna per richiamare un giocatore già di proprietà come Andrea Cambiaso? Sarebbe bastato muoversi in anticipo di qualche giorno per evitare il nulla di fatto. Per evitare di avere un buco, un altro, in rosa. Perché se la Juve ha provato a chiamarlo, un motivo ci sarà.

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