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  • Il Milan è già pronto, con lo Shamrock non serve Ibrahimovic. E Maldini jr convince ancora

    Il Milan è già pronto, con lo Shamrock non serve Ibrahimovic. E Maldini jr convince ancora

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Il Milan accelera. Dopo il Novara (4-2) e il Monza (4-1), travolge il Vicenza, neopromosso in serie B, con tre gol nel primo tempo (doppietta di Castillejo e rete di Lorenzo Colombo) e due nella ripresa (Brahim Diaz e, proprio allo scadere, Luca Stanga). In mezzo anche la marcatura del biancorosso Simone Guerra per il 5-1 finale.

    Non è stato il Milan vero (mancava, tra gli altri, Ibrahimovic) ma sufficientemente attendibile (Gigio Donnarumma; Calabria, Michelis, Duarte, Theo Hernandez; Krunic, Bennacer; Castillejo, Calhanoglu, Daniel Maldini; Lorenzo Colombo) per dire che anche questo, contro gli irlandesi del Shamrock Rovers, avversari il 17 settembre nel preliminare di Europa League (si gioca in gara unica), potrebbe bastare per passare il turno.

    Il Vicenza, schierato da Di Carlo con un “guidoliniano” 4-4-2, con le linee ravvicinate e la capacità di compattarsi in mezzo, è una squadra difficile da affrontare. Non a caso, nella stagione scorsa, è stata la migliore difesa della serie C.

    Eppure il Milan, grazie ai ritmi alti e ad un provvidenziale aggiramento delle fasce, soprattutto quella sinistra, è riuscito a fare tre gol con relativa facilità in meno di mezz’ora. Molto bene, in questo senso, Castillejo, realizzatore di due gol, ma anche Calhanoglu e Theo Hernandez che hanno fornito assist precisi e puntuali. 

    I tempi di gioco sono stato un altro elemento che ha caratterizzato la gara. Il Milan, ovviamente più dotato sul piano del palleggio, ha giocato ad un tocco, mandando fuori giri gli avversari.

    Così nel primo tempo hanno brillato solo i rossoneri, il cui bottino sarebbe potuto essere anche più pingue se Pizzignacco, il portiere biancorosso, non avesse compiuto almeno un paio di interventi risolutivi.

    Del Milan, oltre ai titolari certi, sono piaciuti sia Daniel Maldini che Lorenzo Colombo. Il primo ha dimostrato di essere altruista e, dunque, al servizio della squadra. Il secondo, pur non avendo toccato molti palloni, ha segnato un gol, da calcio d’angolo, ed è stato il primo a rendersi pericoloso in avvio di partita.

    In forma campionato, almeno per la frazione in cui sono rimasti in campo, sia Calhanoglu, autentico ispiratore del gioco, che Castillejo. Il quale, a destra, ha combinato bene con Calabria

    Ampio turnover nella ripresa con l’ingresso in campo, seppur in momenti diversi, di Antonio Donnarumma, Laxalt, Kalulu, Paquetà, Brahim Diaz, Pobega, Kessie, Roback, il giovane Luca Stanga. 

    Le frequenze della gara si sono affievolite e il Vicenza, che nei primi 45 minuti ha sofferto il pressing incessante del Milan, non solo ha alzato il baricentro del gioco, ma anche la difesa. Squadra altrettanto compatta e meno passiva con Giacomelli, entrato nella ripresa, bravissimo ad articolare manovre sulla destra. Non a caso prima è arrivato il gol, su deviazione, di Guerra (assist di Barlocco, ispirato da Giacomelli) e poi una traversa di Pontisso.

    C’era molta attesa per vedere Brahim Diaz. L’ex madridista ha faticato a entrare nel vivo del gioco, anche se il finale di partita è stato tutto suo. Prima per il quarto gol in combinazione con Paquetà. Poi per aver propiziato, grazie ad una grande giocata, l’angolo dal quale è arrivato il quinto gol, realizzato, nel tempo di recupero da Stanga di testa.

    Soddisfatto Pioli, soddisfatto lo stato maggiore (Scaroni, Gazidis, Maldini e Massara) presente a Milanello. Sabato si replica con il Brescia e probabilmente nel Milan ci sarà posto anche per Tonali, con la sua fiammante maglia numero 8. Il Milan è già pronto, con lui può solo migliorare. 
     

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